Una volta l’anno, solitamente in primavera, AvaEva organizza una Tavola Rotonda. Si tratta di un incontro pomeridiano che consente alle donne della generazione delle nonne di discutere e approfondire, magari sedute in cerchio attorno a un tavolo, i temi legati a uno o più ateliers o progetti di AvaEva. Questi incontri hanno lo scopo di permettere

  • alle donne della generazione delle nonne di conoscersi meglio fra loro
  • ad AvaEva di verificare l’interesse che ateliers e progetti riscontrano, nonché di raccogliere suggerimenti per adeguarli meglio alle esigenze delle partecipanti e per migliorarli in generale, e infine per crearne di nuovi.

 

L’aperitivo che segue consente di rinsaldare le amicizie e promuove la messa in rete fra le donne.

 

Assemblea e tavola rotonda 2022: quale futuro per AvaEva?

Dopo due anni di stop a causa della pandemia, riproponiamo quest'anno la Tavola Rotonda di AvaEva, uno spazio per la riflessione, la condivisione e l’approfondimento di progetti esistenti, ma anche per la gestazione di nuove idee. Il nostro invito è rivolto a tutte le donne della generazione delle nonne che abbiano o no nipoti. Donne che desiderano essere attive nella comunità, agire insieme e – forti della loro esperienza – contribuire a marcare la presenza di un pensiero femminile nell’elaborazione dei temi e delle problematiche inerenti la terza età. Quest'anno vorremmo riflettere sul futuro della nostra Associazione. Questa è l'occasione per farci conoscere le vostre idee e le vostre proposte

Sabato 21 maggio 2022

ore 10.00 —17.00 Centro diurno Rivera, Via Capidogno

La partecipazione è gratuita.
Iscrizioni entro il 15.05.2022 per e- mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Qui la locandina della giornata.

Qui il menu del pranzo.

La Tavola rotonda di AvaEva 2019

giovedì 21 marzo 2019 dalle 14.00
Tertianum Parco Maraini, Lugano

 

Introduzione

La coordinatrice Norma Bargetzi apre la Tavola Rotonda salutando le partecipanti e presentando i progetti da discutere durante la giornata. Per ogni progetto si organizza un gruppo di lavoro.

 

Progetti

Per il gruppo “Segni e simboli di un antico linguaggio femminile” riferisce Daniela Panzeri-Recalcati che racconta di come si sono svolti gli incontri attraverso l’uso di immagini. Viene mostrato come le partecipanti hanno realizzato lavori di decorazione sui sassi, ispirandosi ai segni e simboli rinvenuti nell’antica Europa Occidentale. Sono stati inoltre creati intrecci con nastri colorati, rievocando le antiche tecnice di tessitura, e disegnate impronte di mani e piedi da decorare a piacere. Il gruppo si dice estremamete soddisfatto del lavoro svolto, giudicato molto arricchente. Il ciclo di questo gruppo per il momento è concluso, si valuterà in futuro come procedere.

Per il gruppo “Sciopero delle donne del 14 giugno: come vogliamo coinvolgerci e partecipare?” riferisce Anita Testa-Mader. Ci si domanda in che modo le AveEve possano dare il loro contributo allo sciopero, analizzando alcuni punti tratti dal Manifesto per lo sciopero. Interviene anche una membra del collettivo “io l’8 ogni giorno” che domanda alle presenti cosa evoca in loro la parola “scioperare”. Alcune parlano di “provocazione”, altre di “esporsi”, di “momento festoso”, “momento di ribellione”, ”non andare a lavorare” e così via.  Si riflette sul significato di questo sciopero e sullo stato delle cose dopo lo sciopero del 1991. L’Associazione Movimento AvaEva ha preparato un volantino e una maglietta, in vendita a fr.15.-, oltre a spillette e foulards.

Per il gruppo “Vivere da sole nell’anzianità” riferisce Dina Moretti. In Svizzera si contano 1.300.000 persone anziane, molte delle quali vivono sole. In età avanzata ci si ritrova spesso a fare i conti anche con la perdita dell’autonomia e si constata che le politiche sociali, familiari, fiscali non favoriscono le persone single. Il gruppo, pur non essendo in grado di colmare la solitudine, si propone di indirizzare le patecipanti verso i servizi esistenti per la varie necessità oppure di promuoverne la creazione.

 

Plenum

SINTESI

A conclusione delle discussioni dei tre gruppi le partecipanti si riuniscono nel Plenum per riferire sul risultato dei loro lavori.

 

Atelier 1: Segni e simboli di un antico linguaggio femminile

L’animatrice Daniela Panzeri-Recalcati ha proposto di decorare l’impronta della propria mano, immaginando di imprimerla sulla sabbia bagnata. Le partecipanti, ad occhi chiusi, hanno visualizzato il mare, la spiaggia, e hanno poi iniziato a tracciare il contorno della propria mano per poi decorarla. L’animatrice ha mostrato nel Plenum una collana di impronte colorate e decorate armoniosamente, quasi a simboleggiare una solidarietà e vicinanza tra le donne ed anche verso il mondo esterno. 

 

Atelier 2: Sciopero delle donne del 14 giugno 2019 - Come vogliamo coinvolgerci e partecipare?

Anita Testa-Mader espone i punti principali  per i quali il gruppo intende scioperare.

  • per avere delle rendite dignitose, tenendo conto anche degli anni che le donne hanno dedicato alla famiglia rinunciando al lavoro, e rifiutando ogni aumento dell’età pensionabile
  • per il riconoscimento del lavoro domestico, educativo e di cura, compreso quello dei nonni nei confronti dei nipoti, e il lavoro del personale curante (badanti)
  • per rivendicare la libertà di scelta in tema di sessualità e identità di genere
  • per combattere le immagini stereotipate della donna che non corrispondono alla realtà

Le donne sono concordi anche sulla necessità di maggior considerazione da parte dei medici, che spesso sottovalutano i loro sintomi.

 

Atelier 3: Vivere da sole nell’anzianità

Dina Moretti parla della difficoltà di imparare a vivere da sole, in particolare durante il periodo dopo il pensionamento, con lo stravolgimento della propria routine. Il gruppo vuole essere un supporto e un momento di scambio, raccogliendo i bisogni reali che non sono soddisfatti dalle varie associazioni presenti sul terrotorio, ed anche un “motore” per impegnarsi a trovare soluzioni.

Il gruppo per il momento ha poche partecipanti, si propone di organizzare dei “Caffè” ed una “Banca del Tempo”.

 

Altri progetti

Verena Singeisen parla del gruppp “Storia- Storie”, nel quale ognuno può condividere testi di vario genere. Prendendo spunto da un progetto realizzato a Burgdorf, Verena e le altre partecipanti stanno intervistando persone in vari contesti per chiedere testimonianze sui loro fratelli e sorelle: questo lavoro sarà presentato in ottobre alla Biblioteca Comunale di Gambarogno.

 

Conclusione

Norma Bargetzi ringrazia nuovamente chi ha preso parte alla Tavola Rotonda: la partecipazione dimostra che c’è continuo interesse verso le attività che AvaEva svolge da sei anni. 

Sintesi della 3a Tavola rotonda di AvaEva

Sala Runa, FTIA, Giubiasco – 16 maggio 2017

 

Introduzione

Terminata l’Assemblea costitutiva di AvaEva, la coordinatrice Norma Bargetzi apre la Tavola rotonda dedicata quest’anno esclusivamente alla presentazione dei nuovi progetti: sia proposti da AvaEva, sia da realizzare mediante collaborazioni esterne.

La coordinatrice cede per questo dapprima la parola alle proponenti esterne:

La prima proposta è presentata da Silvia Sabatino, una danza-educatrice che presenta la Community-Dance: una forma di movimento organizzato e artistico nato in Gran Bretagna negli anni 70 e adatto a tutti. I progetti si concretizzano con performance finali aperte al pubblico.

La coordinatrice segnala in seguito due proposte sul tema degli emigranti. La prima arrivata da più parti, ma in particolare da parte di una ginecologa del Malcantone. Si tratterebbe di organizzare un sostegno per famiglie di migranti, rifugiati, richiedenti l’asilo, nonché mamme in gravidanza che si trovano qui senza conoscere nessuno.

Un’ulteriore proposta, sempre sullo stesso tema, è di Renata Campana che, avendo avuto contatti con famiglie di migranti, si è resa conto che oltre al sostegno da parte delle istituzioni ufficiali a queste persone manca la condivisione del loro vissuto e la possibilità di conoscenza reciproca. AvaEva potrebbe occuparsene portando loro la vicinanza come mamme-nonne, aiutandole a imparare la lingua o cucinando insieme.


A questo proposito la coordinatrice segnala che AvaEva ha avuto contatti con la cooperativa Baobab di Bellinzona e l’Associazione tRaGitto di Lugano, due centri di accoglienza, che se ne stanno già occupando. Invita le interessate a segnalare il loro nome e si vedrà come procedere per eventuali collaborazioni.

Veronica Carmine presenta invece un nuovo progetto culturale sostenuto dal Percento culturale Migros, dal nome “GaM, Generazioni al museo.” Ha avuto l’occasione di incontrare la creatrice di GaM, la quale l’ha convinta che è possibile introdurre una dimensione sociale all’interno del museo per il tramite di uno scambio intergenerazionale. In Ticino ci sono ben 11 musei etnografici: il progetto ha lo scopo di farli diventare luoghi di socialità per eccellenza. Invece di fare la visita guidata acquisendo solo informazioni, l’ospite si mette anche in relazione con gli altri.
Ad AvaEva propone una collaborazione. L’idea è di formare un gruppo di almeno 5 persone che poi si incontra in un museo con un altro gruppo di persone (p.es. un gruppo di AvaEva e uno di migranti). A coppie, preferibilmente con almeno 15 anni di differenza, si percorrono le sale del museo per scegliere insieme l’oggetto preferito. L’intento dello scambio intergenerazionale è di usare l’oggetto come alibi per parlare di sé. Alla fine tutti i partecipanti visitano il museo e si ascoltano le storie scaturite da questi incontri. Il curatore a sua volta parlerà dello stesso oggetto e della sua funzione contestualizzandolo. L’incontro si chiude con uno spuntino. Informazioni su www.generazioni-al-museo.ch

Un altro progetto del Percento culturale Migros è il Musée imaginaire Suisse – MiS, che Veronica Carmine definisce come il fratellino di GAM. Si visita il Museo normalmente, in coppia o in gruppo, si sceglie l’oggetto preferito, si scatta una foto dello stesso, la si pubblica nel sito www.mi-s.ch con un commento o una storia legata all’oggetto in questione, e vi si aggiunge un selfie. Alla fine ne risulterà una collezione virtuale, una specie di nuovo museo creato dal basso. Inoltre, poiché si menzionano i partecipanti, vien pure data visibilità ai partner che vi hanno contribuito.

Veronica Carmine conclude segnalando i due prossimi eventi ai quali invita a partecipare: il 15 settembre 2017 al Museo della comunicazione di Berna un incontro di tutti i gruppi che hanno fatto l’esperienza con GaM per condividere le testimonianze; e il 28 ottobre 2017 al Monte Verità, nella casa Annata appena ristrutturata e aperta al pubblico, un’esperienza con GaM dentro gli spazi di questo museo. Invita altresì le partecipanti a servirsi dei prospetti esposti sul tavolo delle pubblicazioni.

Annamaria Pianezzi-Marcacci porta la sua testimonianza. Con le donne del gruppo di narrazione del quale fa parte ha organizzato una serata molto suggestiva al Museo di Val Verzasca a Sonogno. Le narratrici, una per sala, raccontavano storie adatte sia ai bambini che agli adulti. L’esperienza continua ed è molto apprezzata: rivitalizza il luogo e lo rende un posto creativo.

La coordinatrice segnala che Silvia Vegetti Finzi ha chiesto all’Associazione AvaEva di poter presentare il suo libro “L’ospite più atteso. Vivere o rivivere le emozioni della maternità”.
E’ stata messa in contatto con la Libreria dei ragazzi a Mendrisio per organizzare la presentazione in giugno (per la data si veda la newsletter).

 

A questo punto si passa agli atelier e progetti di AvaEva:

Raquel Galli Zirpoli parla del gruppo Diritti nonne-nipoti. L’idea era partita dal bisogno di alcune nonne che, dopo conflitti magari a seguito di divorzi dei figli, non riescono più ad avere contatti con i loro nipoti. Si sono chieste se esiste un diritto, una legge alla quale appellarsi. Il gruppo ha incontrato altri gruppi che se ne stanno occupando e assieme vorrebbero pubblicare un flyer con le indicazioni utili per chi si trova in una situazione simile. Adesso nel gruppo sono rimaste solo in due e sperano di trovare nuove partecipanti.
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Romana Camani-Pedrina presenta anche a nome di Verena Singeisen l’atelier Storia-storie: uno spazio di scrittura libera e condivisione. Trasferire su carta o su computer le proprie storie, i propri ricordi, creare una fiaba: le possibilità sono molte. Verena vorrebbe p.es. raccontare un’avventura in cui una nonna sia la protagonista. Romana vorrebbe testimoniare di oggetti o modi di fare andati in disuso, o anche creare un albo di famiglia. Immaginano che ci siano altre donne col desiderio di scrivere e di lanciarsi in questa avventura. Il primo incontro è per la fine di settembre. Si prevede di lavorare in italiano e tedesco, cercando di tradurre i testi.
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Frieda Lüscher propone il progetto Vivere da sole nell’anzianità. Le donne che vivono da sole sono in continuo aumento, e in Ticino anche più che nel resto della Svizzera. In tutta la Svizzera sono 1'300'000: una parte consistente della società. Per molte di esse ci sono problemi di isolamento, solitudine, difficoltà finanziarie, perdita dell’autonomia. Come affrontare tutto ciò? Il primo incontro, aperto a donne nubili, vedove, divorziate che vivono da sole, è previsto per settembre.
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Anita Testa-Mader parla del progetto Riscoprire e ridefinire i nostri valori in un confronto intergenerazionale. Il progetto nasce dagli Incontri luganesi del lunedì, un gruppo di riflessione attivo dal 2014 al 2016 che ha discusso una serie di temi i cui contenuti sono raccolti nel quaderno Le donne di AvaEva si raccontano , presentato al Convegno di AvaEva 2016. Questi incontri hanno permesso di imparare molte cose, tra cui ascoltare e rispettare opinioni e sensibilità diverse. Questo arricchimento ha invogliato le partecipanti a continuare con nuovi progetti da proporre ad AvaEva. Il tema conduttore di questo nuovo gruppo dovrebbe essere: cosa rimane dei valori per i quali ci siamo battute negli anni 70 fra le generazioni di oggi? Si propone di procedere in due tappe: un periodo di approfondimento di alcune tematiche che potrebbero poi diventare una traccia per i contenuti degli incontri con le/i giovani; in un secondo tempo discutere di questi temi con giovani donne in incontri individuali o di gruppo.
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Daniela Panzeri propone e presenta un progetto di sperimentazione e ricerca nell’ambito delle Decorazioni legate alla simbologia femminile. Dopo l’esperienza degli Incontri luganesi del lunedì, con la creazione di mandala dai testi abbelliti con decorazioni, vuole continuare, ritenendo però interessante non più focalizzarsi sulla scrittura e sul contenuto, ma sugli aspetti decorativi. Decorare in modo libero e divertente, senza avere modelli, su fogli sui quali ci sono già delle forme (uovo, farfalla, vaso, ecc.). Propone come testo di riferimento di partenza uno scritto dell’archeologa lituana Marija Gimbutas che parla del mito e del culto della Dea Madre. Il luogo d’incontro potrebbe essere a Lugano, ma sarà deciso a dipendenza delle partecipanti.
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Sonia Crivelli, propone il progetto Previdenza vecchiaia: le AveEve si interrogano, tema di stretta attualità anche in previsione della votazione del 24 settembre 2017 sulla Riforma della previdenza per la vecchiaia 2020. Si parla molto di questo argomento e non è sempre semplice districarsi tra cifre e opinioni contrastanti. Ricorda che le donne in Svizzera ricevono rendite del 37% più basse rispetto a quelle degli uomini. Il gruppo avrà il compito di organizzare come Movimento AvaEva un dibattito sulla Riforma 2020 con la partecipazione di donne contrarie e favorevoli. Dopo di che potrebbe nascere il desiderio di riflettere sulla questione previdenza in senso più ampio, su temi socio-economici e socio-politici legati alla situazione delle donne della generazione di AvaEva.
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Il progetto Abitare e invecchiare è presentato da Daniela Abruzzi-Tami. Questo tema pratico si affaccia prima o poi nelle nostre vite, magari anche suscitando preoccupazione. Si deve essere protagoniste delle proprie scelte e non lasciare la decisione ad altri. Il gruppo ha iniziato ad incontrarsi nel 2014 per capire cosa si poteva fare, soprattutto perché le problematiche e le soluzioni abitative per domani toccano di più le donne. Sui giornali se ne parla spesso, ma si tratta per lo più di progetti fuori portata per la maggior parte degli anziani. Il gruppo vuole muoversi facendo un’indagine su quanto esiste e su quali opzioni potrebbero interessare. Si pensa anche a un sondaggio su come si immagina l’abitare di domani o dopodomani, per poi arrivare a diffondere nuove idee e progetti fattibili.
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Le interessate a partecipare ai gruppi sono invitate dalla coordinatrice a iscriversi usando i tagliandi a disposizione sul tavolo della presentazione dei gruppi.

Il pomeriggio si conclude con una poesia, generoso regalo di Annamaria Pianezzi-Marcacci ad AvaEva:

AvaEva          

L’incanto di Eva è

nella bambina che si

vede allo specchio la

prima volta; è il

sorriso velato, la

scoperta della prima

ruga e le altre a

seguire, luna dopo

luna, percettibili

appena, poi profonde

sulla pelle e nell’anima.

Nel cuore no, il cuore non

ha rughe, mai, l’amore

di Eva, puro, segue

l’onda della vita ed

Eva cambia ancora

e, se diventa Ava,

il ciclo magico si

completa, diventa

AvaEva

 

Prima di chiudere la Tavola rotonda, la presidente del giorno Sonia Crivelli annuncia che il prossimo Convegno di AvaEva si terrà il 26 ottobre 2017 all’albergo Pestalozzi di Lugano.
Ringrazia le partecipanti all’incontro odierno e augura a tutte tanta energia e ai progetti di AvaEva tanto successo.

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