La Tavola rotonda di AvaEva 2019

giovedì 21 marzo 2019 dalle 14.00
Tertianum Parco Maraini, Lugano

 

Introduzione

La coordinatrice Norma Bargetzi apre la Tavola Rotonda salutando le partecipanti e presentando i progetti da discutere durante la giornata. Per ogni progetto si organizza un gruppo di lavoro.

 

Progetti

Per il gruppo “Segni e simboli di un antico linguaggio femminile” riferisce Daniela Panzeri-Recalcati che racconta di come si sono svolti gli incontri attraverso l’uso di immagini. Viene mostrato come le partecipanti hanno realizzato lavori di decorazione sui sassi, ispirandosi ai segni e simboli rinvenuti nell’antica Europa Occidentale. Sono stati inoltre creati intrecci con nastri colorati, rievocando le antiche tecnice di tessitura, e disegnate impronte di mani e piedi da decorare a piacere. Il gruppo si dice estremamete soddisfatto del lavoro svolto, giudicato molto arricchente. Il ciclo di questo gruppo per il momento è concluso, si valuterà in futuro come procedere.

Per il gruppo “Sciopero delle donne del 14 giugno: come vogliamo coinvolgerci e partecipare?” riferisce Anita Testa-Mader. Ci si domanda in che modo le AveEve possano dare il loro contributo allo sciopero, analizzando alcuni punti tratti dal Manifesto per lo sciopero. Interviene anche una membra del collettivo “io l’8 ogni giorno” che domanda alle presenti cosa evoca in loro la parola “scioperare”. Alcune parlano di “provocazione”, altre di “esporsi”, di “momento festoso”, “momento di ribellione”, ”non andare a lavorare” e così via.  Si riflette sul significato di questo sciopero e sullo stato delle cose dopo lo sciopero del 1991. L’Associazione Movimento AvaEva ha preparato un volantino e una maglietta, in vendita a fr.15.-, oltre a spillette e foulards.

Per il gruppo “Vivere da sole nell’anzianità” riferisce Dina Moretti. In Svizzera si contano 1.300.000 persone anziane, molte delle quali vivono sole. In età avanzata ci si ritrova spesso a fare i conti anche con la perdita dell’autonomia e si constata che le politiche sociali, familiari, fiscali non favoriscono le persone single. Il gruppo, pur non essendo in grado di colmare la solitudine, si propone di indirizzare le patecipanti verso i servizi esistenti per la varie necessità oppure di promuoverne la creazione.

 

Plenum

SINTESI

A conclusione delle discussioni dei tre gruppi le partecipanti si riuniscono nel Plenum per riferire sul risultato dei loro lavori.

 

Atelier 1: Segni e simboli di un antico linguaggio femminile

L’animatrice Daniela Panzeri-Recalcati ha proposto di decorare l’impronta della propria mano, immaginando di imprimerla sulla sabbia bagnata. Le partecipanti, ad occhi chiusi, hanno visualizzato il mare, la spiaggia, e hanno poi iniziato a tracciare il contorno della propria mano per poi decorarla. L’animatrice ha mostrato nel Plenum una collana di impronte colorate e decorate armoniosamente, quasi a simboleggiare una solidarietà e vicinanza tra le donne ed anche verso il mondo esterno. 

 

Atelier 2: Sciopero delle donne del 14 giugno 2019 - Come vogliamo coinvolgerci e partecipare?

Anita Testa-Mader espone i punti principali  per i quali il gruppo intende scioperare.

  • per avere delle rendite dignitose, tenendo conto anche degli anni che le donne hanno dedicato alla famiglia rinunciando al lavoro, e rifiutando ogni aumento dell’età pensionabile
  • per il riconoscimento del lavoro domestico, educativo e di cura, compreso quello dei nonni nei confronti dei nipoti, e il lavoro del personale curante (badanti)
  • per rivendicare la libertà di scelta in tema di sessualità e identità di genere
  • per combattere le immagini stereotipate della donna che non corrispondono alla realtà

Le donne sono concordi anche sulla necessità di maggior considerazione da parte dei medici, che spesso sottovalutano i loro sintomi.

 

Atelier 3: Vivere da sole nell’anzianità

Dina Moretti parla della difficoltà di imparare a vivere da sole, in particolare durante il periodo dopo il pensionamento, con lo stravolgimento della propria routine. Il gruppo vuole essere un supporto e un momento di scambio, raccogliendo i bisogni reali che non sono soddisfatti dalle varie associazioni presenti sul terrotorio, ed anche un “motore” per impegnarsi a trovare soluzioni.

Il gruppo per il momento ha poche partecipanti, si propone di organizzare dei “Caffè” ed una “Banca del Tempo”.

 

Altri progetti

Verena Singeisen parla del gruppp “Storia- Storie”, nel quale ognuno può condividere testi di vario genere. Prendendo spunto da un progetto realizzato a Burgdorf, Verena e le altre partecipanti stanno intervistando persone in vari contesti per chiedere testimonianze sui loro fratelli e sorelle: questo lavoro sarà presentato in ottobre alla Biblioteca Comunale di Gambarogno.

 

Conclusione

Norma Bargetzi ringrazia nuovamente chi ha preso parte alla Tavola Rotonda: la partecipazione dimostra che c’è continuo interesse verso le attività che AvaEva svolge da sei anni. 

La Tavola rotonda di AvaEva 2017

martedì 16 maggio dalle 13.30 alle 17.00
Salaruna FTIA – via Linoleum 7 – 6517 Giubiasco
Sintesi della 3a Tavola rotonda di AvaEva
 

 

Introduzione

Terminata l’Assemblea costitutiva di AvaEva (leggi il verbale), la coordinatrice Norma Bargetzi apre la Tavola rotonda, dedicata quest’anno esclusivamente alla presentazione dei nuovi progetti proposti da AvaEva oppure da realizzare mediante collaborazioni esterne. Cede per questo dapprima la parola alle proponenti esterne.

 

Progetti con collaborazioni esterne

La prima proposta è presentata da Silvia Sabatino, una danza-educatrice che presenta la Community-Dance: una forma di movimento organizzato e artistico nato in Gran Bretagna negli anni 70 e adatto a tutti. I progetti si concretizzano con performance finali aperte al pubblico. Essa invita le avaeve a partecipare.

La coordinatrice segnala in seguito due proposte sul tema degli emigranti. La prima arrivata da più parti, ma in particolare da parte di una ginecologa del Malcantone. Si tratterebbe di organizzare un sostegno per famiglie di migranti, rifugiati, richiedenti l’asilo, nonché mamme in gravidanza che si trovano qui senza conoscere nessuno.

Un’ulteriore proposta sullo stesso tema è di Renata Campana che, avendo avuto contatti con famiglie di migranti, si è resa conto che, oltre al sostegno da parte delle istituzioni ufficiali, a queste persone manca la condivisione del loro vissuto e la possibilità di conoscenza reciproca. AvaEva potrebbe occuparsene portando loro la vicinanza come mamme-nonne, aiutandole a imparare la lingua o cucinando insieme.

A questo proposito la coordinatrice segnala che AvaEva ha avuto contatti con la cooperativa Baobab di Bellinzona e l’Associazione tRaGitto di Lugano, due centri di accoglienza, che già operano in questo senso. Invita le interessate a segnalare il loro nome e vedrà come procedere per eventuali collaborazioni.

Veronica Carmine presenta invece un nuovo progetto culturale sostenuto dal Percento culturale Migros, dal nome “GaM, Generazioni al museo”. Dopo aver incontrato la creatrice di GaM si è convinta che è possibile introdurre una dimensione sociale all’interno del museo per il tramite di uno scambio intergenerazionale. In Ticino ci sono ben 11 musei etnografici: il progetto ha lo scopo di farli diventare luoghi di socialità per eccellenza. Invece di fare la visita guidata acquisendo solo informazioni, l’ospite si mette anche in relazione con gli altri.
Ad AvaEva propone una collaborazione. L’idea è di formare un gruppo di almeno 5 persone che poi si incontra in un museo con un altro gruppo di persone (p.es. un gruppo di AvaEva e uno di migranti). Le persone percorrono le sale del museo coppie, preferibilmente con almeno 15 anni di differenza, per scegliere insieme l’oggetto preferito. L’intento dello scambio intergenerazionale è di usare l’oggetto come alibi per parlare di sé. Alla fine tutti i partecipanti visitano il museo e ascoltano le storie scaturite da questi incontri. Il curatore a sua volta parlerà dello stesso oggetto e della sua funzione contestualizzandolo. L’incontro si chiude con uno spuntino. Informazioni su www.generazioni-al-museo.ch

Un altro progetto del Percento culturale Migros è il Musée imaginaire Suisse – MiS, che Veronica Carmine definisce come il fratellino di GAM. Si visita il museo normalmente, in coppia o in gruppo, si sceglie l’oggetto preferito, gli si scatta una foto, la si pubblica nel sito www.mi-s.ch con un commento o una storia legata all’oggetto in questione, e vi si aggiunge un selfie. Alla fine ne risulterà una collezione virtuale, una specie di nuovo museo creato dal basso. Inoltre, poiché si menzionano i partecipanti, vien pure data visibilità ai partner che vi hanno contribuito.

Veronica Carmine conclude segnalando i due prossimi eventi ai quali invita a partecipare: il 15 settembre 2017 al Museo della comunicazione di Berna un incontro di tutti i gruppi che hanno fatto l’esperienza con GaM per condividere le testimonianze; e il 28 ottobre 2017 al Monte Verità, nella Casa Anatta appena ristrutturata e aperta al pubblico, un’esperienza con GaM dentro gli spazi di questo museo. Invita altresì le partecipanti a servirsi dei prospetti esposti sul tavolo delle pubblicazioni.

Annamaria Pianezzi-Marcacci porta la sua testimonianza. Con le donne del gruppo di narrazione del quale fa parte ha organizzato una serata molto suggestiva al Museo di Val Verzasca a Sonogno. Le narratrici, una per sala, raccontavano storie adatte sia ai bambini che agli adulti. L’esperienza continua ed è molto apprezzata: rivitalizza il luogo e lo rende un posto creativo.  

La coordinatrice segnala che Silvia Vegetti Finzi ha chiesto all'Associazione Movimento AvaEva di poter presentare il suo libro “L'ospite più atteso. Vivere o rivivere le emozioni della maternità”.

È stata messa in contatto con la Libreria dei ragazzi a Mendrisio per organizzare la presentazione in giugno (per la data si veda la newsletter).

 

Progetti di AvaEva

Raquel Galli Zirpoli parla del gruppo Diritti di nonne e nipoti. L'idea del gruppo era partita dal bisogno di alcune nonne che, dopo conflitti p.es. a seguito di divorzi dei figli, non riescono più ad avere contatti con i loro nipoti. Si sono chieste se esista un diritto, una legge alla quale appellarsi. Il gruppo ha incontrato altri gruppi che pure si occupano del tema e, assieme, vorrebbero pubblicare un propstto con le indicazioni utili per chi si trova in una situazione simile. Adesso nel gruppo sono rimaste solo in due ed sperano di trovare nuove partecipanti.
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Romana Camani-Pedrina
presenta anche a nome di Verena Singeisen l’atelier Storia-storie: uno spazio di scrittura libera e condivisione. Trasferire su carta o su computer le proprie storie, i propri ricordi, inventare una fiaba, creare un albo di famiglia: le possibilità sono molte. Verena vorrebbe p.es. raccontare un’avventura in cui una nonna sia la protagonista. Romana vorrebbe testimoniare di ambienti, oggetti o modi di fare che hanno conosciuto trasformazioni o andati in disuso. Immaginano che ci siano altre donne col desiderio di scrivere e di lanciarsi in questa avventura. Il primo incontro è per la fine di settembre. Si prevede di lavorare in italiano e tedesco, cercando di tradurre i testi.
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Frieda Lüscher
propone il progetto Vivere da sole nell’anzianità. Le donne che vivono da sole sono in continuo aumento, e in Ticino anche più che nel resto della Svizzera. In tutta la Svizzera sono 1'300'000: una parte consistente della società. Per molte di esse ci sono problemi di isolamento, solitudine, difficoltà finanziarie, perdita dell’autonomia. Come affrontare tutto ciò? Il primo incontro, aperto a donne nubili, vedove, divorziate che vivono da sole, è previsto per settembre.
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Anita Testa-Mader
parla del progetto Riscoprire e ridefinire i nostri valori in un confronto intergenerazionale. Il progetto nasce dagli Incontri luganesi del lunedì, un gruppo di riflessione attivo dal 2014 al 2016 che ha discusso una serie di temi i cui contenuti sono raccolti nel quaderno Le donne di AvaEva si raccontano, presentato al Convegno di AvaEva 2016. Questi incontri hanno permesso di imparare molte cose, tra cui ascoltare e rispettare opinioni e sensibilità diverse. Questo arricchimento ha invogliato le partecipanti a continuare con nuovi progetti da proporre ad AvaEva. Il tema conduttore di questo nuovo gruppo dovrebbe essere: cosa rimane dei valori per i quali ci siamo battute negli anni 70 fra le generazioni di oggi? Si propone di procedere in due tappe: un periodo di approfondimento di alcune tematiche che potrebbero poi diventare una traccia per i contenuti degli incontri con le/i giovani; in un secondo tempo discutere di questi temi con giovani donne in incontri individuali o di gruppo.
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Daniela Panzeri
propone e presenta un progetto di sperimentazione e ricerca nell’ambito delle Decorazioni legate alla simbologia femminile. Dopo l’esperienza degli Incontri luganesi del lunedì – che ha portato anche alla creazione di mandala dai testi abbelliti con decorazioni – vuole continuare il lavoro, ritenendo però interessante non più focalizzarsi sulla scrittura e sul contenuto, ma sugli aspetti decorativi. Decorare in modo libero e divertente, senza avere modelli, su fogli sui quali ci sono già delle forme (uovo, farfalla, vaso, ecc.). Propone come testo di riferimento di partenza uno scritto dell’archeologa lituana Marija Gimbutas sul tema del mito e del culto della Dea Madre. Il luogo d’incontro potrebbe essere a Lugano, ma sarà deciso in funzione delle partecipanti.
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Sonya Crivelli
, propone il progetto Previdenza vecchiaia: le avaeve si interrogano, tema di stretta attualità anche in previsione della votazione del 24 settembre 2017 sulla Riforma della previdenza per la vecchiaia 2020. Si parla molto di questo argomento e non è sempre semplice districarsi tra cifre e opinioni contrastanti. Ricorda che le donne in Svizzera ricevono rendite del 37% più basse rispetto a quelle degli uomini. Il gruppo avrà il compito di organizzare come Movimento AvaEva un dibattito sulla Riforma 2020 con la partecipazione di donne contrarie e favorevoli. Dopo di che potrebbe nascere il desiderio di riflettere sulla questione della previdenza in senso più ampio, su temi socio-economici e socio-politici legati alla situazione delle donne della generazione di AvaEva.
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Il progetto Abitare e invecchiare è presentato da Daniela Abruzzi-Tami. Questo tema pratico si affaccia prima o poi nelle nostre vite, magari anche suscitando preoccupazione. Si deve essere protagoniste delle proprie scelte e non lasciare la decisione ad altri. Il gruppo ha iniziato ad incontrarsi nel 2014 per capire cosa si poteva fare, soprattutto poiché le problematiche e le soluzioni abitative per domani toccano di più le donne. Sui giornali se ne parla spesso, ma si tratta per lo più di progetti fuori portata per la maggior parte degli anziani. Il gruppo vuole muoversi facendo un’indagine su quanto esiste e le opzioni che potrebbero interessare. Si pensa anche a un sondaggio su come si immagina l’abitare di domani o dopodomani, per poi arrivare a diffondere nuove idee e progetti fattibili.
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Le interessate a partecipare ai gruppi sono invitate dalla coordinatrice a iscriversi usando i tagliandi a disposizione sul tavolo della presentazione dei gruppi.

 

Il pomeriggio si conclude con una poesia, generoso regalo di Annamaria Pianezzi-Marcacci ad AvaEva:

 

AvaEva 

L’incanto di Eva è

nella bambina che si

vede allo specchio la

prima volta; è il

sorriso velato, la

scoperta della prima

ruga e le altre a

seguire, luna dopo

luna, percettibili

appena, poi profonde

sulla pelle e nell’anima.

Nel cuore no, il cuore non

ha rughe, mai, l’amore

di Eva, puro, segue

l’onda della vita ed

Eva cambia ancora

e, se diventa Ava,

il ciclo magico si

completa, diventa

AvaEva

 

Conclusione

Prima di chiudere la Tavola rotonda, la presidente del giorno Sonya Crivelli annuncia che il prossimo Convegno di AvaEva si terrà il 26 ottobre 2017 all’albergo Pestalozzi di Lugano.
Ringrazia le partecipanti all’incontro odierno e augura a tutte tanta energia e ai progetti di AvaEva tanto successo.

La Tavola rotonda di AvaEva 2018

giovedì 26 aprile 2018 dalle 15.00 alle 17.00
Centro diurno – via Capidogno – 6802 Rivera
Sintesi della 3a Tavola rotonda di AvaEva

 

Introduzione

Terminata l’Assemblea ordinaria di AvaEva (leggi il verbale), la coordinatrice Norma Bargetzi apre la Tavola rotonda, dedicata quest’anno alla presentazione di tre progetti che sono già in atto da diverso tempo in Avaeva. Oggi si vuole approfittare di allargarli ad altre partecipanti, per capire se c’è interesse sul tema, e se altre donne sono interessate a parteciparevi o evtl. crearne uno simile nella propria regione.

“Riscoprire e ridefinire i nostri valori in un confronto intergenerazionale”

La relatrice riferisce che il loro lavoro è già stato presentato un anno fa. Per definirlo meglio è stato aggiunto un sottotitolo “Cosa significano oggi per noi e cosa è rimasto alle generazioni attuali dei valori per i quali come donne ci siamo battute negli anni 70-80?”. Il filo conduttore è stato la presentazione dei ruoli e stereotipi nelle varie età delle donne a cui seguirà l’approfondi ento in un’ottica intergenerazionale. e. Il secondo, che inizierà a partire dall’autunno, sarà l’approfondimento in un’ottica intergenerazionale.
Partendo da letture, ma anche sulle esperienze personali, uno dei temi affrontati finora è stato quello dell’educazione nelle varie età della vita che è basata su degli stereotipi: nella famiglia, al nido, nella scuola dell’infanzia, con i libri, le fiabe, i giochi, la tv e con gli atteggiamenti connotati sui sessi (“da maschietto”, “da femminuccia”).
Di seguito elenca alcune riflessioni tenute negli incontri.

Per la discussione nel gruppo di oggi si propone il tema ”Femminismo ieri e oggi” chiedendosi se il vissuto di quegli anni abbia influenzato le nostre storie di vita, il rapporto di coppia, il lavoro, e se ci sono degli aspetti che sono ancora attuali sia per noi che per le generazioni future.

Nipoti e nonne: quali diritti?” Il gruppo – nato cinque anni fa insieme ad AvaEva - è cambiato nella sua composizione e strada facendo anche nella sua direzione, non però nei suoi obiettivi generali. In questi anni le donne di riferimento sono state più volte sollecitate dall’esterno da nonne che chiedevano aiuto da AvaEva per capire come meglio muoversi in situazioni conflittuali tra nonni e genitori. Si è constatato che che è difficile parlare del nuovo ruolo delle nonne e dei nonni in situazioni conflittuali e si vorrebbe approfondire la tematica anche da un punto di vista giuridico aprendo una piattaforma di scambio per queste situazioni particolari.

Un dibattito previsto a giugno incentrato agli aspetti psicologici ed giuridici è stato rimandato in quanto non si è trovato un’avvocatessa disposta a parlare di questo tema. Il gruppo di lavoro odierno dovrebbe analizzare gli aspetti appena accennati e tracciare una strada in comune definendo meglio cosa fare in futuro.

“L’arte di vivere e l’arte di morire “Sora Morte”. Noi e la morte”

Viene riassunto il percorso fatto dal 2014 ad oggi. Il gruppo ha approfondito temi diversificati inerenti toccato i temi diversificati inerenti i tanti aspetti della morte (propria o di persone vicine), sortiti di volta in volta dalle partecipanti stesse: dalle cose pratiche inerenti le ultime disposizioni, alla comunicazione nel seno della propria famiglia in caso di malattia terminale o decesso di una persona vicina, a riti funebri alternativi, alla riflessione sul proprio funerale attraverso un proprio elogio funebre, alla morte scelta assistita. Sono stati organizzati incontri aperti ad un pubblico allargato (Caffè di Sora Morte) che potrebbero esser riproposti in altre regioni della Svizzera italiana.

Nell’atelier che segue si cercherà di immaginare la morte e parlare di come dare valore al tempo che resta.

Sintesi dei lavori di gruppo:

“Riscoprire e ridefinire i nostri valori in un confronto intergenerazionale”. Nel gruppo è stato distribuito un questionario con delle domande sul femminismo preparate da una rappresentante del Comitato, ma si sono soffermate principalmente sulla prima domanda che era: “Se ripensi al termine femminismo riferito agli ani 70-80, cosa ti viene in mente?”. Molte hanno ricordato il senso di libertà che si respirava, la libertà di poter fare delle cose che erano “proibite” (frequentare un bar, portare i pantaloni, leggere i giornali), la voglia di scoprire il mondo e di lasciare il Ticino per trovare altre realtà. Altre partecipanti dicono che hanno fatto i loro percorsi senza partecipare al movimento delle donne, perché per loro era normale parlare nella loro famiglia di temi quali il voto alle donne. Si constata che le giovani donne di oggi stanno beneficiando di quanto portato avanti dalle lotte degli anni 70-80.

Nipoti e nonne: quali diritti?” è emerso che il gruppo può ripartire a settembre, ma con un nuovo ambito. Non più quello delle nonne che parlano dei problemi delle nonne, ma quello delle donne che parlano dei problemi in quanto nipoti, della loro vita e del loro legame con i nonni. La relazione personale nella storia di ciascuno per poi andare a vedere qual è la relazione dei nostri figli con i nonni, cioè con i nostri genitori. Sono emerse anche delle difficoltà dei nonni lontani che hanno dovuto allontanarsi per esigenze di lavoro dei figli o dei nonni che in una coppia ricostituita si trovano con un nipote che non ha avuto legami con loro, legame da creare da nuovo. Partiranno in settembre con un incontro mensile e cercheranno di coinvolgere tutte coloro che vogliono recuperare e integrarsi nel gruppo.

 

Sintesi dei lavori di gruppo:

“Riscoprire e ridefinire i nostri valori in un confronto intergenerazionale”. Nel gruppo è stato distribuito un questionario con delle domande sul femminismo preparate da una rappresentante del Comitato, ma si sono soffermate principalmente sulla prima domanda che era: “Se ripensi al termine femminismo riferito agli ani 70-80, cosa ti viene in mente?”. Molte hanno ricordato il senso di libertà che si respirava, la libertà di poter fare delle cose che erano “proibite” (frequentare un bar, portare i pantaloni, leggere i giornali), la voglia di scoprire il mondo e di lasciare il Ticino per trovare altre realtà. Altre partecipanti dicono che hanno fatto i loro percorsi senza partecipare al movimento delle donne, perché per loro era normale parlare nella loro famiglia di temi quali il voto alle donne. Si constata che le giovani donne di oggi stanno beneficiando di quanto portato avanti dalle lotte degli anni 70-80.

Nipoti e nonne: quali diritti?” ê emerso che il gruppo può ripartire a settembre, ma con un nuovo ambito. Non più quello delle nonne che parlano dei problemi delle nonne, ma quello delle donne che parlano dei problemi in quanto nipoti, della loro vita e del loro legame con i nonni. La relazione personale nella storia di ciascuno per poi andare a vedere qual è la relazione dei nostri figli con i nonni, cioè con i nostri genitori. Sono emerse anche delle difficoltà dei nonni lontani che hanno dovuto allontanarsi per esigenze di lavoro dei figli o dei nonni che in una coppia ricostituita si trovano con un nipote che non ha avuto legami con loro, legame da creare da nuovo. Partiranno in settembre con un incontro mensile e cercheranno di coinvolgere tutte coloro che vogliono recuperare e integrarsi nel gruppo.

“L’arte di vivere e l’arte di morire (Sora Morte)” sul tema “Noi e la morte” riferiscono tre partecipanti. La prima spiega che per entrare in materia è stato chiesto ad ognuna di scrivere su un foglietto quale era in quel momento la preoccupazione o il desiderio più grandi, o anche il pensiero più importante. Questi foglietti sono stati raggruppati per tema e le partecipanti hanno scelto quello di loro interesse. Si sono così formati 3 gruppi. 
Il primo ha discusso su “Come impiegare il tempo fino alla morte” in uno scambio intenso e molto bello. In sintesi sono emersi tre punti: 1° trovare il modo di relazionarsi, sentirsi coinvolte con persone o cose, 2° dimostrare attenzione, affetto, cura per persone o cose, 3° fornire un proprio contributo alla comunità, all’ambiente che ci circonda.
Per il secondo gruppo, con tema “La paura della sofferenza prima della fine”, la relatrice dice che hanno cercato di rispondere alla questione della paura sia fisica che dell’anima. Anche se la medicina può aiutare, dobbiamo essere ben in chiaro cosa rappresenti per noi la morte; ciò aiuta. Importante è condividere esperienze, dubbi, paure, insomma parlarne. Invita a farlo partecipando al gruppo Sora Morte.
Per il terzo gruppo, che si è concentrato sul “Lutto nell’ambito di relazioni troncate”, la portavoce racconta che quando non si ha paura della morte è perché si trova un grande aiuto dentro di sé. Hanno poi parlato soprattutto del fatto gravissimo di un/una figlio-a che abbandona i genitori senza dire il perché. Come si affronta questo lutto? Si è pensato che potrebbe essere di aiuto formare dei gruppi di parola.

Segue la presentazione di un nuovo progetto “La sessualità femminile dopo i 60’anni” che vuole dare spazio a temi quali il vissuto del proprio corpo che cambia gradualmente, i grandi tabù inerenti la sessualità la femminile over 60, giudizi e pregiudizi verso nuovi amori in tarda età…

La coordinatrice conclude ringraziando per la partecipazione a questo importante momento di scambio ,per i riscontri motivanti per la continuazione di AvaEva, l’appello ad una partecipazione attiva a progetti ed attività del comitato e l’invito all’aperitivo quale momento di incontro e scambio informale.

Termina con una citazione di Betty Friedan: “Sono me stessa a questa età, mi ci sono voluti questi anni per mettere insieme i pezzi mancanti, per confrontare la mia età in termini di integrità e generatività, movendomi ora con comodità nello sconosciuto futuro invece di stare bloccata nel passato. Non mi sono mai sentita così libera”. Augurando a tutte che questa libertà posa essere contagiosa!

 

La Tavola rotonda di AvaEva 2016

Tavola Rotonda 2016

Venerdì 29 aprile 2016 dalle 13.30 alle 17.00
Presso il Centro giovani Mendrisio – via Stefano Franscini 1 – 6850 Mendrisio
Verbale Tavola Rotonda
Sintesi della 2a Tavola rotonda di AvaEva

 

Condividere e approfondire esperienze e riflessioni dei progetti di AvaEva

Da quasi tre anni il Movimento AvaEva è attivo quale rete, piattaforma, laboratorio d’idee. Dal calderone iniziale nel quale mettemmo i nostri ingredienti sono emersi diversi progetti relativi ai temi delle donne della generazione delle nonne, nonché alla qualità di vita, al buon funzionamento delle relazioni intergenerazionali e alla coesione sociale.

Oltre all’abituale convegno d’autunno, proponiamo anche quest’anno “La tavola rotonda di AvaEva” uno spazio per la riflessione, la condivisione e l’approfondimento di progetti esistenti, ma anche per la gestazione di nuove idee.

Nella Tavola rotonda del 29 aprile vogliamo condividere l’esperienza degli “incontri luganesi del lunedì” che si sono tenuti mensilmente a Lugano dal dicembre 2014 in poi. Questo gruppo si propone di stimolare una discussione che ci aiuti a definire noi stesse: quali sono le nostre riflessioni, i momenti critici, le occasioni di cambiamenti, le aspettative di noi “donne in età da nonne”?

Proporremo dei gruppi di discussione su alcuni temi trattati dal gruppo nel corso del 2015:

- appartenenza
- competenze e autostima
- corpo e salute
- cura

Conduzione

Norma Bargetzi e Anita Testa-Mader
con le donne del gruppo di pianificazione di AvaEva e alcune partecipanti agli incontri luganesi del lunedì.

Concluderemo con un momento informale accompagnato da un aperitivo.

Hai un’idea che vorresti condividere, desideri coinvolgerti in un progetto esistente o sei semplicemente curiosa di conoscerlo? Ti aspettiamo!
Il nostro invito è rivolto a tutte le donne della generazione delle nonne, che abbiano o no nipoti. Donne che desiderano essere attive nella comunità, agire insieme e – forti della loro esperienza – contribuire con la presenza di un pensiero femminile all’elaborazione dei diversi temi e delle relative problematiche inerenti alla terza età.

Iscrizioni entro il 22 aprile 2016
clicca qui per scaricare la locandina > PDF (655 KB)

La Tavola rotonda di AvaEva 2015

Tavola Rotonda 2015

8 maggio 2015 | Hotel Unione – Bellinzona

 

Dall’idea individuale al progetto allargato

Da quasi due anni il Movimento AvaEva è attivo quale rete, piattaforma, laboratorio d’idee. Dal calderone inziale nel quale mettemmo i nostri ingredienti sono emersi diversi progetti relativi ai temi delle donne della generazione delle nonne, nonché alla qualità di vita, al buon funzionamento delle relazioni intergenerazionali e alla coesione sociale.

Oltre all’abituale convegno d’autunno, quest’anno proponiamo un incontro in primavera che abbiamo voluto chiamare «La tavola rotonda di AvaEva». Sarà uno spazio per la riflessione, la condivisione e l’approfondimento di progetti esistenti, per affrontare qualche cruccio e delineare strategie appropriate; ma anche per la gestazione di nuove idee.

I due temi trattati nel corso del pomeriggio saranno:

 

Il caffè narrativo

È un metodo dinamico e interattivo del racconto autobiografico volto a incentivare lo scambio tra le partecipanti su un tema di volta in volta diverso. Può esser applicato nei contesti più disparati.

Regula Stern-Griesser ed Eleni Stäheli organizzano da più di un anno incontri regolari in lingua tedesca nel Locarnese. Forti della loro esperienza propongono una condivisione delle loro competenze per intensificare nuovi contesti dove offrire questa opportunità e sostenere nuove promotrici nel concretizzare un caffè narrativo in lingua italiana.

 

Incontri di condivisione tra nonne

Sempre più è percepita l’importanza della figura della «nonna» all’interno della dinamica familiare. Ciò comporta però anche situazioni di conflitto a volte difficili da affrontare nel contesto della propria famiglia. A chi far capo? Con chi condividere?

Bice Columberg e Margherita Malè Stolz hanno già proposto e condotto alcuni incontri tra nonne. Assieme vorremmo identificare luoghi, momenti, spazi dove proporre altri incontri di scambio e condivisone tra nonne.

 

Sintesi Finali

Sintesi della 1a Tavola rotonda di AvaEva


 

Il nostro invito è rivolto a tutte le donne della generazione delle nonne, che abbiano o no nipoti.

Donne che desiderano essere attive nella comunità, agire insieme e – forti della loro esperienza – contribuire con la presenza di un pensiero femminile all’elaborazione dei diversi temi e delle relative problematiche inerenti alla terza età.

Hai un’idea che vorresti condividere, desideri coinvolgerti in un progetto esistente o anche sei semplicemente curiosa di conoscerlo?
Ti aspettiamo!
Iscrizioni entro il 30 aprile 2015 > applicazione

La partecipazione è gratuita.