Il 14 giugno 2019 sarà ricordato come una giornata storica: dopo 28 anni le donne sono scese di nuovo in piazza per protestare contro una società ancora troppo maschilista e discriminatoria. Un fiume viola si è riversato nelle strade e nelle piazze di tutta la Svizzera per chiedere parità di diritti e una società più giusta. C’eravamo anche noi di AvaEva, a Lugano, Locarno, Mendrisio e in una casa anziani di Cevio per poi incontrarci a Bellinzona e partecipare con entusiasmo al grande corteo.
Alcune donne di AvaEva hanno preso parola e spiegato a gran voce i motivi della nostra adesione allo sciopero.
Ecco i loro contributi.
ANITA TESTA – MADER
Bellinzona
Il mio intervento è a nome di Ava Eva, un movimento di donne della generazione delle nonne - la mia generazione e quella di molte di voi che come me hanno partecipato allo sciopero del 1991.
Noi condividiamo l’Appello nazionale per lo sciopero, mi limito qui a sottolineare alcuni aspetti che ci coinvolgono particolarmente.
- Innanzitutto, poiché la precarietà e la povertà hanno spesso un volto femminile, in particolare per le donne meno giovani,vogliamo delle rendite che permettano di vivere in modo finanziariamente autonomo e senza aumentare l’età di pensionamento.
- Nell’ambito del lavoro di cura, vogliamo che il contributo di nonne e nonni sia riconosciuto perché è fondamentale per molte famiglie, non solo a livello affettivo: in Svizzera si stima che se fosse monetizzato varrebbe ben 2 miliardi di franchi.
Rivendichiamo anche un maggior riconoscimento del lavoro che svolgiamo in favore di genitori, coniugi e altre persone bisognose di accudimento e vogliamo migliori condizioni per le lavoratrici attive nel campo della cura, in ogni tipo di struttura e a domicilio.
In particolare siamo solidali con le donne straniere che si occupano delle persone anziane in qualità di badanti, a volte in situazioni contrattuali più che precarie.
- Rivendichiamo la libertà delle nostre scelte per quel che riguarda la nostra sessualità, il nostro aspetto e il nostro stile di vita: perché se la sessualità femminile è a tutte le età oggetto di stereotipi e tabù, essa è considerata quasi inesistente nelle donne della nostra generazionee a volte la stigmatizzazione di forme che non siano l’eterosessualità è ancora più forte nelle coppie anziane.
- Ci opponiamo alle immagini stereotipate delledonne anziane e vecchie che sono rappresentate in modo contradditorio: o secondo modelli tradizionali superati, o come donne con un aspetto giovanile, un corpo sempre ben curato e un viso senza rughe, che diventano così un nuovo target della pubblicità.
E in conclusione, come diciamo nel nostro volantino, oggi scioperiamo e manifestiamo perché La volontà di cambiare il mondo non ha età. E per affermarlo in modo concreto, alcune donne di AvaEva, su iniziativa di alcune giovani che ringraziamo, oggi hanno incontrato un gruppo di ospiti di una casa anziani della Vallemaggia, per parlare con loro della parità di diritti, delle discriminazioni che hanno subito e delle loro storie di vita.
NORMA BARGETZI
Locarno
AvaEva era presente anche a Locarno dove in Largo Zorzi Regula Stern-Griesser e Norma Bargetzi hanno parlato dei motivi che hanno spinto AvaEva a partecipare allo sciopero, riassumendo i temi descritti nella locandina di AvaEva. Un input che ha dato adito ad un ricco scambio con altre donne presenti, che si sono lasciate coinvolgere in scambi belli ed arricchenti in merito alla disparità che tocca noi donne anziane: dal tema delle pensioni a quello del riconoscimento delle prestazioni di cura per famigliari, dalla necessità di una presa per coloro che se ne fanno carico, alla rivendicazione per un approccio alla salute che tenga conto delle differenze di genere.
L’ascolto in comune dei testi di Chimananda ha svegliato l’input di dare maggior spazio all’importanza del nostro impegno di donne over 60, forti delle tante esperienze acquisite nel corso di lunghi anni di impegno per i temi inerenti noi donne. Essere presenti qui oggi è anche il segno di solidarietà con le generazioni che ci seguono.
Ava per generazione, Eva per identità!
ROMANA CAMANI PEDRINA
AvaEva "in da la caseta da pom" , Casa Anziani Cevio
Rappresentanti di AvaEva: Frieda (comitato) e Romana, su invito dell'animatrice Alice Garzoli.
Ci è voluto un bel momento per capire che la "cassetta delle mele" di cui parlavano allegramente le partecipanti era la loro residenza. Infatti la palazzina è tutta rivestita da assicelle di legno, proprio come le vecchie cassette. E così abbiamo trascorso un pomeriggio simpatico in un’atmosfera distesa.
Presenti erano 15-20 persone, prevalentemente donne. A nostra sorpresa sia le donne che gli uomini portavano la pin viola della giornata fornita loro dall'animatrice con qualche spiegazione. E a sorpresa dell'animatrice anche gli uomini sono rimasti fino al termine dell'incontro.
Il nostro intervento è iniziato con la presentazione nostra, di AvaEva, e delle sue attività.
L'animatrice ha quindi mostrato 2 filmati della RSI: uno sull'andamento delle battaglie suffragiste (visionato per la parte più documentaristica, tralasciando l'intervento teorico) e un'intervista ad Alice Moretti:
https://lanostrastoria.ch/entries/ajVA4JvXb0g
https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Lultimo-schiaffo-alle-donne-7242683.html
E' seguita una discussione, vivace nel limite del possibile (voce flebile o sordità di alcune che hanno costretto l'animatrice a ripetere i contenuti degli interventi ad alta voce all'altro capo del tavolo oppure nell'orecchio dell'una o dell'altra). Le partecipanti erano donne di valle, che non erano scese in piazza loro stesse, ma avevano comunque seguito le lotte partitiche locali e alcune si erano anche fatte una loro idea delle discriminazioni. La presenza di un paio di donne italiane e di una portoghese ha permesso di confrontare le diverse esperienze e misurare la delusione di chi si era vista improvvisamente privata di diritti importanti: “anche noi donne dobbiamo interessarci di come vanno le cose nella società."
Un accenno è stato fatto anche alle differenze nell'educazione e alle ridotte opportunità professionali, nonché alla protezione della maternità.
Al termine diverse signore hanno voluto congedarsi personalmente da noi e ne hanno approfittato per aggiungere qualche breve testimonianza. L’animatrice era contenta dell’andamento del pomeriggio e trova interessante il lavoro che fa AvaEva.
ANNAMARIA PIANEZZI MARCACCI
...parole e sorrisi viola
avanzano lenti,
braccia sorreggono bastoni
con magliette e un’idea,
cuori di nonne, bimbe, donne
insieme nella speranza
del cambiamento...
Anna, AvaEva