1° Convegno 2013: Chi è AvaEva?

1° Convegno: sintesi

Casa del Popolo, Bellinzona – 17 ottobre 2013

 

Introduzione

La giornata si apre con gli interventi di Norma Bargetzi, coordinatrice di AvaEva, che spiega come il progetto si inserisce nel grande progetto Generazioni del Percento culturale Migros; della responsabile nazionale di Generazioni Jessica Schnelle, che ne illustra gli obiettivi; della responsabile del progetto GrossmütterRevolution (consorella di AvaEva nella Svizzera tedesca) Anette Stade con l’augurio di una giornata proficua; nonché della direttrice del Percento culturale Migros Ticino Yvonne Pesenti, che ha vivamente sostenuto la creazione del movimento in Ticino e si dice lusingata dall'inattesa partecipazione di donne al convegno. Norma Bargetzi riprende la parola per ripercorrere le varie tappe della creazione di AvaEva a partire dalla sua propria partecipazione ai convegni della GrossmütterRevolution, alla creazione di un gruppo promotore, alla riflessione sulle diversità culturali e alla necessità di adattare il progetto alla realtà nostrana, compreso il cambiamento del nome, ora inclusivo delle nonne biologiche e no.

Il microfono passa quindi a Francesca Horat, nota voce radiofonica, che modera la giornata insieme alla coordinatrice.

 

Relazioni 

  • Marilena Fontaine, avv., capoufficio della legislazione, delle pari opportunità e della trasparenza:
    Parità nella terza età (leggi - Powerpoint)
  • Caterina Wolf, dr. phil., psicoterapeuta:
    Identità e aspetti psicologici di AvaEva
     
  • Bice Columberg, membra del gruppo promotore di AvaEva:
    Essere nonna (leggi
  • Norah Lambelet Krafft, presidente dell'Ecole des Grands Parents di Losanna (assente, la relazione è letta in italiano da Margherita Malè Stolz):
    Il progetto “Ecole des grands parents” (leggi)

 

Dibattito 

Nel corso del dibattito sulle relazioni si toccano vari temi. Per esempio i possibili contatti fra nonni e il mondo della scuola. La possibilità di poter invocare una legge sui diritti dei nonni in caso di conflitti nella famiglia allargata oppure l’utilità di una simile legge per far evolvere le mentalità riguardo ai rapporti intrafamigliari; ma anche le criticità di una simile legge in un mondo di adulti dal super ego che non considerano debitamente il bene del bambino. La necessità di porre l’impegno sociale al centro di un movimento come AvaEva, pensando alle situazioni previdenziali carenti di molte donne, nonché alle situazioni di difficoltà e disagio sociali in generale che colpiscono maggiormente le donne. Quanto alla “scuola dei nonni” romanda, più voci si uniscono per contestare il concetto di scuola, ancora così strettamente associato nella mente di molte presenti alle esperienze negative della propria scolarizzazione.

Il dibattito si conclude con una poesia sul tema dell’essere nonni offertaci dall’autrice stessa: 

 

Ghirlande di nonnitudine

di Anna Maria Pianezzi

Nulla m’incanta più del tuo incantamento
quando nelle giornate di vento dalla finestra
segui il gioco nei rami degli alberi,
la danza scomposta della siepe,
l’erba docile che si piega;
i tuoi oh! di meraviglia
sono lo stupore per il miracolo
della natura e le ghirlande
della mia giornata.

  

Ateliers 

  • Atelier: Si può imparare a essere nonni?
    Allestendo un diario delle emozioni della mattinata si giunge persino alla commozione. Segue poi una carrellata di tematiche: disponibile, ma non a disposizione; rispettose di sé e degli altri; relazione e ascolto verso tutti i membri della famiglia; bisogno di nuovi modi di comunicare e di sviluppare il confronto intergenerazionale; esigenza di momenti di condivisione, di una sede, di incontri oppure di avere una rete, crearla o ampliarla. E i nonni? Potrebbero sviluppare l’idea di AvoAdamo, ma devono farlo loro. Esiste pure un bisogno di letture, scambi e consigli, di incontri a livello regionale. Vengono fatte proposte per incontri mensili a Bellinzona e incontri tra nonni di famiglie ingrandite.

 

  • Atelier: Vincoli e risorse dell’età delle nonne
    Il termine vincoli è avvertito come legato all’ambito legale o a una costrizione; mentre le risorse sono frutto dell’età, dei lavori svolti, dell’interazione con figli, nipoti, genitori ma anche dell’impegno profuso dalla donna stessa. Vincoli e condivisione: creare una comunità allargata dove si possa condividere con altre persone. Il vincolo non sempre è una scelta (a livello finanziario non si può scegliere). Si è parlato di Ava, la nonna; ma anche di Eva, la donna, perché non va trascurata. Talvolta anche nonne e nonni devono porre dei limiti e dire di no. E talune partecipanti percepiscono diversamente l’essere nonne di maschi o di femmine.

    Risorse: condividere con altri, dividersi compiti, creare un sito internet. Si parla di una banca del tempo. Il percorso di crescita che si compie con i nipoti lo si fa anche all’interno di famiglie multietniche. I nonni devono trovare un modo di interagire con tutti.

 

  • Atelier: Identità e competenze delle donne grandi
    Identità: bisogno di autonomia, diritto e dovere di gestire tempo e risorse finanziare (essere nonne costa, anche se le nonne non costano). Bisogno di aggregazione socio-politica. Slegarsi dal fatto di essere nonne: rispondere ai bisogni dell’essere donne oltre la sessantina, concedersi tempo per il proprio sviluppo, essere sé stesse crescendo anche mediante formazioni. Consapevolezza individuale e collettiva di essere donna/nonna, di quali battaglie per la donna vadano combattute, e cosa vada ancora fatto per la donna/nonna.

    Competenze: le nonne sono importanti, perché hanno memoria storica, esperienza, flessibilità (sono disponibili e cercano di capire tutti), offrono le loro risorse economiche e temporali, hanno la capacità di interscambio non occupandosi solo dei nipoti ma anche dei genitori. Le nonne devono imparare a accettare informazioni da parte dei ragazzi. Devono avere la capacità di mediare, comunicare, esser ludiche, dare amore incondizionato, rispettare l’educazione che la nuova generazione di genitori impartisce e le sue nuove regole. Sapere dire di no senza sensi di colpa è un grande tema per molte partecipanti.

    Sul termine “donne grandi” si formula qualche esitazione: la donna non ha bisogno di altri aggettivi per definirsi nonna se si sente tale.

 

  • Atelier: La nuova cultura della vecchiaia femminile (Neue Frauen-Alterskultur – in tedesco)
    Il gruppo lavora partendo da un set di grandi fotografie, commentandone la scelta, e discutendo di come generare e/o definire nuovi aspetti di vita delle donne di una certa età. Ne è emersa la voglia di scegliere liberamente come essere sé stesse, saper dire di no e riuscire a oziare senza rimorsi, non essere costrette a far sempre qualcosa per gli altri per farsi voler bene, ma essere benvoluta comunque per ciò che si è. Quindi non dovere, ma volere far qualcosa perché fa piacere anche a noi stesse. Inoltre: rimanere creative, essere in moto, e un po’ trasgressive malgrado l’età certa.

    Un altro punto è stata la collaborazione in seno a gruppi nazionali, p. es. sul tema degli alloggi in case intergenerazionali o per anziani; ma anche la messa in rete con gruppi internazionali come fonte di buone idee da realizzare anche qui da noi.

    Il clima in seno ai vari ateliers è stato magico: pur non conoscendosi, fra le donne si sono attivate emozioni particolari che hanno sorpreso piacevolmente tutte e quante, permettendo loro di interagire con profitto e in allegria.

 

 

Il vignettista

Durante la giornata era presente il vignettista Sergio Simona. Egli ha carpito alcuni momenti e li ha immortalati a modo suo:

 

Vignetta 1: Chi è AvaEva? (guarda)

Vignetta 2: Allieva a scuola di nonnitudine? (guarda)

Vignetta 3: Nonna multitasking bersagliata da troppe richieste? (guarda)

Vignetta 4: Nonna polo tranquillo fra famigliari in corsa? (guarda)

Vignetta 5: Nonna campionessa? (guarda)

Vignetta 6: Nonna che sa coltivare uno spazio tutto suo? ( guarda)

 

 In chiusura…

Terminata la presentazione delle vignette, la coordinatrice Norma Bargetzi illustra come intendono procedere le promotrici. La giornata ha fornito una ricca messe e il lavoro che si profila è molto. Ci sarà una prima fase di valutazione di quanto fatto sin qui. Si provvederà a pubblicare nel sito www.avaeva.ch il materiale elaborato e la documentazione della giornata con le fotografie. Si lanceranno alcuni progetti e magari anche un atelier per imparare a utilizzare tablet o computer, visto che varie partecipanti non hanno dimestichezza con la comunicazione in rete (costoro si sono dovute confrontare con una disapprovazione corale: “Ma fatti aiutare dai nipoti!” è stato il consiglio). Per terminare si comunicano le date dei convegni (in tedesco) previsti in primavera e autunno dalla GrossmütterRevolution. 

 

Ringraziamenti

La giornata si chiude con i ringraziamenti della coordinatrice di AvaEva Norma Bargetzi e della capoprogetto della GrossmütterRevolution Anette Stade all’indirizzo delle partecipanti, delle relatrici e delle rappresentanti delle istituzioni.

Un ringraziamento conclusivo viene espresso anche nei confronti del Percento culturale Migros per il generoso sostegno finanziario.