Sala Runa, FTIA, Giubiasco – 16 maggio 2017

 

Introduzione

Terminata l’Assemblea costitutiva di AvaEva, la coordinatrice Norma Bargetzi apre la Tavola rotonda dedicata quest’anno esclusivamente alla presentazione dei nuovi progetti: sia proposti da AvaEva, sia da realizzare mediante collaborazioni esterne.

La coordinatrice cede per questo dapprima la parola alle proponenti esterne:

La prima proposta è presentata da Silvia Sabatino, una danza-educatrice che presenta la Community-Dance: una forma di movimento organizzato e artistico nato in Gran Bretagna negli anni 70 e adatto a tutti. I progetti si concretizzano con performance finali aperte al pubblico.

La coordinatrice segnala in seguito due proposte sul tema degli emigranti. La prima arrivata da più parti, ma in particolare da parte di una ginecologa del Malcantone. Si tratterebbe di organizzare un sostegno per famiglie di migranti, rifugiati, richiedenti l’asilo, nonché mamme in gravidanza che si trovano qui senza conoscere nessuno.

Un’ulteriore proposta, sempre sullo stesso tema, è di Renata Campana che, avendo avuto contatti con famiglie di migranti, si è resa conto che oltre al sostegno da parte delle istituzioni ufficiali a queste persone manca la condivisione del loro vissuto e la possibilità di conoscenza reciproca. AvaEva potrebbe occuparsene portando loro la vicinanza come mamme-nonne, aiutandole a imparare la lingua o cucinando insieme.


A questo proposito la coordinatrice segnala che AvaEva ha avuto contatti con la cooperativa Baobab di Bellinzona e l’Associazione tRaGitto di Lugano, due centri di accoglienza, che se ne stanno già occupando. Invita le interessate a segnalare il loro nome e si vedrà come procedere per eventuali collaborazioni.

Veronica Carmine presenta invece un nuovo progetto culturale sostenuto dal Percento culturale Migros, dal nome “GaM, Generazioni al museo.” Ha avuto l’occasione di incontrare la creatrice di GaM, la quale l’ha convinta che è possibile introdurre una dimensione sociale all’interno del museo per il tramite di uno scambio intergenerazionale. In Ticino ci sono ben 11 musei etnografici: il progetto ha lo scopo di farli diventare luoghi di socialità per eccellenza. Invece di fare la visita guidata acquisendo solo informazioni, l’ospite si mette anche in relazione con gli altri.
Ad AvaEva propone una collaborazione. L’idea è di formare un gruppo di almeno 5 persone che poi si incontra in un museo con un altro gruppo di persone (p.es. un gruppo di AvaEva e uno di migranti). A coppie, preferibilmente con almeno 15 anni di differenza, si percorrono le sale del museo per scegliere insieme l’oggetto preferito. L’intento dello scambio intergenerazionale è di usare l’oggetto come alibi per parlare di sé. Alla fine tutti i partecipanti visitano il museo e si ascoltano le storie scaturite da questi incontri. Il curatore a sua volta parlerà dello stesso oggetto e della sua funzione contestualizzandolo. L’incontro si chiude con uno spuntino. Informazioni su www.generazioni-al-museo.ch

Un altro progetto del Percento culturale Migros è il Musée imaginaire Suisse – MiS, che Veronica Carmine definisce come il fratellino di GAM. Si visita il Museo normalmente, in coppia o in gruppo, si sceglie l’oggetto preferito, si scatta una foto dello stesso, la si pubblica nel sito www.mi-s.ch con un commento o una storia legata all’oggetto in questione, e vi si aggiunge un selfie. Alla fine ne risulterà una collezione virtuale, una specie di nuovo museo creato dal basso. Inoltre, poiché si menzionano i partecipanti, vien pure data visibilità ai partner che vi hanno contribuito.

Veronica Carmine conclude segnalando i due prossimi eventi ai quali invita a partecipare: il 15 settembre 2017 al Museo della comunicazione di Berna un incontro di tutti i gruppi che hanno fatto l’esperienza con GaM per condividere le testimonianze; e il 28 ottobre 2017 al Monte Verità, nella casa Annata appena ristrutturata e aperta al pubblico, un’esperienza con GaM dentro gli spazi di questo museo. Invita altresì le partecipanti a servirsi dei prospetti esposti sul tavolo delle pubblicazioni.

Annamaria Pianezzi-Marcacci porta la sua testimonianza. Con le donne del gruppo di narrazione del quale fa parte ha organizzato una serata molto suggestiva al Museo di Val Verzasca a Sonogno. Le narratrici, una per sala, raccontavano storie adatte sia ai bambini che agli adulti. L’esperienza continua ed è molto apprezzata: rivitalizza il luogo e lo rende un posto creativo.

La coordinatrice segnala che Silvia Vegetti Finzi ha chiesto all’Associazione AvaEva di poter presentare il suo libro “L’ospite più atteso. Vivere o rivivere le emozioni della maternità”.
E’ stata messa in contatto con la Libreria dei ragazzi a Mendrisio per organizzare la presentazione in giugno (per la data si veda la newsletter).

 

A questo punto si passa agli atelier e progetti di AvaEva:

Raquel Galli Zirpoli parla del gruppo Diritti nonne-nipoti. L’idea era partita dal bisogno di alcune nonne che, dopo conflitti magari a seguito di divorzi dei figli, non riescono più ad avere contatti con i loro nipoti. Si sono chieste se esiste un diritto, una legge alla quale appellarsi. Il gruppo ha incontrato altri gruppi che se ne stanno occupando e assieme vorrebbero pubblicare un flyer con le indicazioni utili per chi si trova in una situazione simile. Adesso nel gruppo sono rimaste solo in due e sperano di trovare nuove partecipanti.
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Romana Camani-Pedrina presenta anche a nome di Verena Singeisen l’atelier Storia-storie: uno spazio di scrittura libera e condivisione. Trasferire su carta o su computer le proprie storie, i propri ricordi, creare una fiaba: le possibilità sono molte. Verena vorrebbe p.es. raccontare un’avventura in cui una nonna sia la protagonista. Romana vorrebbe testimoniare di oggetti o modi di fare andati in disuso, o anche creare un albo di famiglia. Immaginano che ci siano altre donne col desiderio di scrivere e di lanciarsi in questa avventura. Il primo incontro è per la fine di settembre. Si prevede di lavorare in italiano e tedesco, cercando di tradurre i testi.
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Frieda Lüscher propone il progetto Vivere da sole nell’anzianità. Le donne che vivono da sole sono in continuo aumento, e in Ticino anche più che nel resto della Svizzera. In tutta la Svizzera sono 1'300'000: una parte consistente della società. Per molte di esse ci sono problemi di isolamento, solitudine, difficoltà finanziarie, perdita dell’autonomia. Come affrontare tutto ciò? Il primo incontro, aperto a donne nubili, vedove, divorziate che vivono da sole, è previsto per settembre.
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Anita Testa-Mader parla del progetto Riscoprire e ridefinire i nostri valori in un confronto intergenerazionale. Il progetto nasce dagli Incontri luganesi del lunedì, un gruppo di riflessione attivo dal 2014 al 2016 che ha discusso una serie di temi i cui contenuti sono raccolti nel quaderno Le donne di AvaEva si raccontano , presentato al Convegno di AvaEva 2016. Questi incontri hanno permesso di imparare molte cose, tra cui ascoltare e rispettare opinioni e sensibilità diverse. Questo arricchimento ha invogliato le partecipanti a continuare con nuovi progetti da proporre ad AvaEva. Il tema conduttore di questo nuovo gruppo dovrebbe essere: cosa rimane dei valori per i quali ci siamo battute negli anni 70 fra le generazioni di oggi? Si propone di procedere in due tappe: un periodo di approfondimento di alcune tematiche che potrebbero poi diventare una traccia per i contenuti degli incontri con le/i giovani; in un secondo tempo discutere di questi temi con giovani donne in incontri individuali o di gruppo.
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Daniela Panzeri propone e presenta un progetto di sperimentazione e ricerca nell’ambito delle Decorazioni legate alla simbologia femminile. Dopo l’esperienza degli Incontri luganesi del lunedì, con la creazione di mandala dai testi abbelliti con decorazioni, vuole continuare, ritenendo però interessante non più focalizzarsi sulla scrittura e sul contenuto, ma sugli aspetti decorativi. Decorare in modo libero e divertente, senza avere modelli, su fogli sui quali ci sono già delle forme (uovo, farfalla, vaso, ecc.). Propone come testo di riferimento di partenza uno scritto dell’archeologa lituana Marija Gimbutas che parla del mito e del culto della Dea Madre. Il luogo d’incontro potrebbe essere a Lugano, ma sarà deciso a dipendenza delle partecipanti.
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Sonia Crivelli, propone il progetto Previdenza vecchiaia: le AveEve si interrogano, tema di stretta attualità anche in previsione della votazione del 24 settembre 2017 sulla Riforma della previdenza per la vecchiaia 2020. Si parla molto di questo argomento e non è sempre semplice districarsi tra cifre e opinioni contrastanti. Ricorda che le donne in Svizzera ricevono rendite del 37% più basse rispetto a quelle degli uomini. Il gruppo avrà il compito di organizzare come Movimento AvaEva un dibattito sulla Riforma 2020 con la partecipazione di donne contrarie e favorevoli. Dopo di che potrebbe nascere il desiderio di riflettere sulla questione previdenza in senso più ampio, su temi socio-economici e socio-politici legati alla situazione delle donne della generazione di AvaEva.
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Il progetto Abitare e invecchiare è presentato da Daniela Abruzzi-Tami. Questo tema pratico si affaccia prima o poi nelle nostre vite, magari anche suscitando preoccupazione. Si deve essere protagoniste delle proprie scelte e non lasciare la decisione ad altri. Il gruppo ha iniziato ad incontrarsi nel 2014 per capire cosa si poteva fare, soprattutto perché le problematiche e le soluzioni abitative per domani toccano di più le donne. Sui giornali se ne parla spesso, ma si tratta per lo più di progetti fuori portata per la maggior parte degli anziani. Il gruppo vuole muoversi facendo un’indagine su quanto esiste e su quali opzioni potrebbero interessare. Si pensa anche a un sondaggio su come si immagina l’abitare di domani o dopodomani, per poi arrivare a diffondere nuove idee e progetti fattibili.
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Le interessate a partecipare ai gruppi sono invitate dalla coordinatrice a iscriversi usando i tagliandi a disposizione sul tavolo della presentazione dei gruppi.

Il pomeriggio si conclude con una poesia, generoso regalo di Annamaria Pianezzi-Marcacci ad AvaEva:

AvaEva          

L’incanto di Eva è

nella bambina che si

vede allo specchio la

prima volta; è il

sorriso velato, la

scoperta della prima

ruga e le altre a

seguire, luna dopo

luna, percettibili

appena, poi profonde

sulla pelle e nell’anima.

Nel cuore no, il cuore non

ha rughe, mai, l’amore

di Eva, puro, segue

l’onda della vita ed

Eva cambia ancora

e, se diventa Ava,

il ciclo magico si

completa, diventa

AvaEva

 

Prima di chiudere la Tavola rotonda, la presidente del giorno Sonia Crivelli annuncia che il prossimo Convegno di AvaEva si terrà il 26 ottobre 2017 all’albergo Pestalozzi di Lugano.
Ringrazia le partecipanti all’incontro odierno e augura a tutte tanta energia e ai progetti di AvaEva tanto successo.