Rapporto attività 1.1/31.12.2018

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Introduzione

“Di tutto restano tre cose: la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza
che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire.

Pertanto, dobbiamo fare: dell’interruzione, un nuovo cammino; della caduta, un passo di danza; della paura, una scala; del sogno, un ponte; del bisogno, un incontro”.         F. Pessoa

Durante il 2018 AvaEva ha continuato il suo impegno a sviluppare spazi organizzati di scambio, condivisione ed approfondimento in merito a temi che concernono le donne in età generazione nonne, affrontando la sfida di coniugare stabilità e innovazione. Dopo la costituzione in associazione, avvenuta nel 2017, il Comitato e la coordinatrice hanno dovuto affrontare ed assumere nuovi compiti a livello operativo quali: gestione del proprio sito, fundraising e ricerca sponsoring, gestione del segretariato e della contabilità, creazione propria di stampati e materiali pubblicitari, incremento degli scambi con enti pubblici e privati e un’intensificazione del lavoro con i media, ciò che ha richiesto molto impegno da parte delle persone coinvolte anche nel 2018. Questo non ha impedito accogliere nuove proposte sia da parte delle donne di AvaEva, sia da parte di istituzioni.

Un compito importante è stata la ricerca di sostegni finanziari complementari al contributo del Percento Culturale Migros ed ai contributi delle socie, con un lavoro di informazione e comunicazione verso l’esterno. Questo è stato quindi un tassello importante per il 2018 ed è sfociato nella partecipazione a trasmissioni radio e TV, ad articoli di approfondimento su diversi giornali e riviste (vedi rassegna stampa sul nostro sito). Importanti pure l’informazione tramite il sito web www.avaeva.ch, la newsletter, la pagina Facebook e altri canali informatici o cartacei.

Le attività di AvaEva sono continuate in accordo con gli scopi contenuti nello Statuto:

  • incrementare la riflessione e lo scambio tra le donne della generazione delle nonne;
  • stimolare l’interazione tra le generazioni;
  • dare voce alle rivendicazioni sociali della generazione delle nonne;
  • favorire lo sviluppo di contesti in cui le idee, le reti sociopolitiche e i progetti a favore della generazione delle nonne possano consolidarsi.

 “In questi 5 anni di attività AvaEva si è fatta portavoce di temi importanti relativi all’invecchiamento femminile dando luce a risvolti spesso “in ombra” di una tappa di vita per la quale non esistono modelli a cui riferirsi, modificando pian piano la percezione di un tema che a lungo è stato ignorato.”

La creazione e l’organizzazione di momenti specifici per scambi tematici sono uno stimolo importante per riappropriarsi e rivalutare esperienze e competenze che possono diventare importanti contributi per la società. La crescita di legami emotivi, intellettuali e culturali sostiene i cambiamenti sia a livello individuale che collettivo.

AvaEva ha mantenuto uno spettro “largo” delle proposte per coinvolgere donne a diversi livelli in una modalità trasversale che include provenienze e appartenenze socio-culturali diversificate. Sono spazi creativi che vanno dall’occuparsi della morte, alla condivisone durante camminate attraverso percorsi particolari, dalla riflessione su valori trasmessi o forse anche persi, alla sessualità over 60 quale grande tabù, agli aspetti del vivere sola nell’anzianità, ma anche alla ricerca di comprensione di simboli di un linguaggio femminile che ancor oggi ci accompagnano nella realtà quotidiana e che necessitano una dimensione di riflessione non solo individuale.

Destinatarie delle nostre proposte sono state le donne della generazione delle nonne, svizzere o straniere, residenti nella Svizzera italiana, single, sposate, divorziate, vedove, con o senza figli, con o senza abiatici.

Aspetto centrale è il desiderio comune di dare voce a temi che ci concernono in prima persona e che hanno risvolti importanti nel collettivo in cui viviamo, ma anche la fiducia reciproca venutasi a creare negli scorsi anni che ha permesso costruire, allargare e consolidare una rete che sempre più si è connessa ad altre persone, altri enti, associazioni o movimenti attivi nell’ambito dei temi dedicati sia all’invecchiamento che ai temi specifici di genere.

AvaEva ha continuato ad incrementare lo scambio con altri enti pubblici o privati che hanno dimostrato il loro sostegno attraverso la messa a disposizione di spazi gratuiti per incontri e riunioni, la divulgazione di informazioni, l’invito a presentarci nei loro ambiti e l’incoraggiamento a continuare nel nostro operato.  A tutti e tutte vanno i nostri ringraziamenti.  

Lo spazio datoci da riviste, quotidiani, radio e TV hanno richiesto una preparazione da parte delle donne coinvolte in interviste e filmati. Esse sono state accompagnate dalla coordinatrice nei lavori preliminari. La risonanza di questa presenza mediatica è stata percepibile in diversi ambiti ed è stata stimolo per alcune donne a mettersi in contatto con AvaEva.

A livello mediatico avvertiamo sempre più che la nostra associazione è un forum conosciuto del quale si tiene conto quando si tratta di dare spazio a temi inerenti alla vecchiaia, e sempre più cresce la percezione della necessità di aprire lo spazio di riflessione alle questioni dell’invecchiamento al femminile.

Anche nel 2018 il contatto con la GrossmütterRevolution – e con donne che aderiscono a questo progetto a noi affine operante nella Svizzera tedesca – è continuato attraverso lo scambio di informazioni a livello sia formale che informale e con la partecipazione di due membre del comitato alle giornate di approfondimento tematico proposte dalla GrossmütterRevolution.

L’adesione di tante donne ad AvaEva è stata confermata anche nel 2018 : al 31.12.2018 AvaEva contava 128 socie di cui 28 nuove.

L’invecchiamento ci tocca in prima persona e ci confronta anche con gli aspetti legati alla precarietà del nostro impegno e con le variabili congiunte alla nostra stagione di vita.  Se da una parte ci rafforziamo reciprocamente nella consapevolezza delle nostre competenze acquisite in lunghi percorsi di vita, dall’altra ci accostiamo anche sempre più alle vulnerabilità legate a malattia e morte. Anche quest’anno alcune amiche hanno avuto importanti problemi di salute che hanno invalidato la loro presenza attiva, altre sono decedute lasciando dei vuoti che, di primo acchito, sembrano difficili da compensare. Ma, proprio per la stagione di vita nella quale ci troviamo, impariamo sempre più ad affrontare il dolore dato da perdite e lutti.

Nuove adesioni lasciano però credere che AvaEva possa poco a poco rinnovarsi attraverso il coinvolgimento di donne curiose ed interessate ai temi da noi proposti.

 

Organi dell’Associazione

2.1 Assemblea

Il 26 aprile si è tenuta presso il Centro diurno di Rivera l’Assemblea generale – presieduta da Sonja Crivelli – alla quale hanno partecipato 36 donne. Alla presentazione del rapporto annuale sono seguite la discussione e l’approvazione del consuntivo 2017 e del preventivo 2018.

Si è inoltro dibattuto su possibili alternative al sottotitolo “Le nonne impegnate” posto sotto il logo Movimento AvaEva. Da sempre questa definizione ha dato adito a grandi discussioni perché troppo focalizzato sulle nonne, anche se è stato sempre spiegato che ci si rivolge alle donne che hanno l’età delle nonne anche senza essere tali. Cogliamo purtroppo regolarmente testimonianze di donne che non si sentono interpellate da AvaEva perché non nonne. Si raccolgono alcuni suggerimenti ed il Comitato farà una nuova proposta.

L’Assemblea si è conclusa con l’invito alle socie di compilare un questionario che servirà al comitato a raccogliere nuove idee e nuovi suggerimenti per poter impostare il lavoro futuro. Lo stesso sarà inviato a tutte le socie. Si auspica inoltre di trovare nuove socie disposte ad entrare nel Comitato. La coordinatrice ringrazia Regula Stern-Griesser per il suo grande impegno sin da quando AvaEva ha mosso i primi passi, allora ancora consorella del progetto PCM GrossmütterRevolution. L’Assemblea la ringrazia con un grande applauso.

Ai lavori assembleari è seguita la Tavola rotonda quest’anno volta alla condivisione e approfondimento dei temi: 

  • Nonne e nipoti: quali diritti?
  • L’arte di vivere e l’arte di morire
  • Valori intergenerazionali

Alla Tavola rotonda hanno partecipato 41 donne. L’incontro si è concluso con un aperitivo che ha rinsaldato le amicizie e offerto uno spazio informale per nuovi incontri e scambi.

 

“L’invecchiamento al femminile è il nostro tema, ecco perché desideriamo chinarci assieme in un contesto caratterizzato dalla fiducia reciproca che ormai ci contraddistingue, in un’atmosfera di amicizia e solidarietà.”

 

2.2 Comitato

Regula Stern-Griesser ha dimissionato dal Comitato per motivi di salute e familiari.

Lo Statuto prevede un numero di membre del Comitato da 3 a 7 per cui viene accettata la nuova composizione formata dalle membre rielette dall’Assemblea:

  • Daniela Abruzzi
  • Romana Camani-Pedrina
  • Raquel Galli Zirpoli
  • Frieda Lüscher
  • Barbara Stämpfli
  • Anita Testa-Mader.

Il Comitato si è occupato della gestione strategica dell’associazione dedicando però anche molto tempo ed energia a diversi compiti operativi necessari per dare una continuazione agli impegni presi, nonché affrontando anche sfide di innovazione. Per la riflessione in merito allo sviluppo di temi e strategie il Comitato si è fatto coadiuvare dagli apporti di alcune socie invitate a partecipare a riunioni di Comitato allargato, una modalità rivelatasi valida e che necessita di ulteriori sviluppi.

Nel corso dell’anno il Comitato ha iniziato la ricerca per la successione di Norma Bargetzi-Horisberger, la quale si è detta disposta ad accettare il mandato anche nel 2019 fino a che sarà trovata una nuova coordinatrice. Primi incontri con donne interessate hanno mostrato le difficoltà che incontreremo nel trovare qualcuna che corrisponda al profilo richiesto per i compiti attuali. Questo punto è in stretta relazione con il tema delle finanze e il Comitato riflette anche in merito a possibili alternative (vedi 6.2)

Durante il 2018 il comitato si è riunito 7 volte e le membre del Comitato hanno prestato ca. 1200 ore di lavoro a titolo di volontariato.

"Ho sentito l’appello di un politico che diceva: “Usciamo da dibattiti ideologici e mettiamoci accanto a quanti si sentono soli.” L’ho abbracciato! Porsi accanto alle donne sul cammino della vecchiaia e fare un tratto di strada assieme: per me questa è la “missione” di AvaEva. 

“Far parte del Comitato? Esito, non so se ho le competenze … Ma ho voglia di impegnarmi in questo progetto e confido nel supporto delle altre membre. Sarà una nuova sfida per me che accolgo con timore ma anche con entusiasmo!”

2.3 Revisore dei conti

Rita Borsa e Regula Matasci-Brüngger hanno cooperato con la coordinatrice per la gestione contabile dell’associazione. Entrambe sono state rielette per un ulteriore mandato.

 

3 Socie

La grande risonanza che AvaEva ha avuto negli scorsi anni è stata confermata dall’adesione anche nel 2018 all’associazione da parte di 128 donne, di cui 28 nuove socie. Anche quest’anno contiamo donne che partecipano attivamente a progetti ed attività di AvaEva ma anche altre che si associano per solidarietà e interesse ai temi, senza però partecipare attivamente pur identificandosi con gli scopi di AvaEva.

 

“Quando mai, negli ultimi decenni, ho trovato spazi dove partecipare con quelli che sono i miei temi? Mi sento accolta e stimolata!”

 

“Anche se non ho più potuto partecipare alle attività di AvaEva, mi ritengo ancora parte del Movimento e sono felice di essere sempre informata sulle varie proposte. Spero tanto che un giorno o l’altro potrò ancora essere con voi!”

 

4 Coordinamento

Per il coordinamento di AvaEva il Comitato ha rinnovato il mandato a Norma Bargetzi-Horisberger che, in collaborazione con le membre del Comitato, ha svolto i compiti di:

  • segretariato e amministrazione dell‘associazione
  • coordinamento dei diversi progetti
  • organizzazione delle riunioni di Comitato
  • organizzazione del Convegno, della Tavola rotonda e dell’Assemblea generale
  • ricerca di collaborazioni esterne con enti pubblici e privati
  • ricerca di sponsor e fundraising
  • contatto con nuove socie
  • rappresentanza verso l’esterno
  • comunicazione attraverso il sito, la NL
  • intensificazione e coordinazione della presenza mediatica

 La coordinatrice ringrazia tutte le membre del Comitato per il prezioso supporto, la presa in carico di compiti in una modalità di collaborazione stimolante ed arricchente. Dal canto suo il Comitato ringrazia la coordinatrice per il suo grande impegno.

 

5 Attività e progetti 2018

I progetti e le attività di AvaEva sono molto diversificati, ma è proprio nella loro specificità e unicità che rappresentano un punto di forza di AvaEva. L’offerta di proposte a diversi livelli, le sinergie con altre attrici e attori complementari, l’incontro intergenerazionale, e soprattutto le azioni concrete a favore delle donne della generazione delle nonne sono la grande potenzialità di AvaEva – nessun altro sul nostro territorio lo fa.

Particolare è l’autogestione dei gruppi di lavoro che si avvalgono dell’apporto di AvaEva per la divulgazione delle informazioni, il sostegno nell’organizzazione di eventi per un pubblico allargato, la messa in rete, la coordinazione con altri progetti e la comunicazione verso l’esterno.

 

Nel 2018 i progetti attivi sono stati:

Arte di vivere e arte di morire “Sora Morte” – Sono continuati gli incontri mensili incentrati sul tema della morte che si collega all’anzianità e al ciclo della vita, in cui le donne occupano un ruolo di primo piano sia culturalmente che biologicamente. Uno spazio per favorire la riflessione delle partecipanti, ma anche per promuovere un dibattito nella società.  È stato inoltre proposto un seminario animato dalla psicologa Dr. Caterina Wolf e aperto ad un pubblico allargato su “I lutti della vita” al quale hanno partecipato 20 donne (massimo previsto). Sono previsti ulteriori Caffè di Sora Morte aperti ad un pubblico allargato.

Caffè narrativo –  Per il tramite di racconti, storie, testi, immagini, musica e altro il Caffè narrativo offre uno spazio dove raccogliere ricordi individuali e collettivi che incentiva le partecipanti a riconoscere e condividere l’importanza del proprio impegno nella società. – Incontri mensili.

Sono continuati gli incontri mensili in lingua tedesca ad Ascona (con una media di 15 partecipanti) ed a settembre è iniziato a Mendrisio un caffè narrativo in lingua italiana al quale finora hanno partecipato mediamente 10 donne.

“Raccontare è un vero toccasana; ascoltare suscita emozioni e stimola il ricordo dei propri vissuti. Chi vuole semplicemente ascoltare troverà facilmente donne che amano raccontare. E l’età non è motivo di preclusione poiché lo scambio intergenerazionale è vivamente auspicato.”

Camminare insieme – Momento di contatto a “bassa soglia” per interessate ad AvaEva diventato anche appuntamento ricorrente di scambio per le donne di AvaEva. Le gite sono organizzate in alternanza da una o due donne.      

Nonne – nipoti: quali diritti? – Il tema dei diritti delle nonne e dei nipoti si riferisce a situazioni familiari conflittuali in cui la relazione nonne-nipoti non è tutelata dal diritto vigente.

Un dibattito pubblico volto ad aprire la discussione anche in ambiti legislativi in merito al tema non ha purtroppo potuto esser realizzato. Il progetto è momentaneamente sospeso.

Valori intergenerazionali:  Cosa è rimasto alle generazioni attuali dei valori per i quali ci siamo battute negli anni ‘70? – Incontri mensili.

Dopo un incontro dedicato al ruolo delle nonne nell’educazione dei e delle nipoti, filmato nell’ambito di una trasmissione televisiva, sono proseguite le letture e discussioni sul tema delle rappresentazioni e degli stereotipi legati ai ruoli maschili e femminili in famiglia e nella società nelle varie fasi della vita. In seguito si sono avviati due filoni di approfondimento, uno con testimonianze orali e scritte sul significato del femminismo nei percorsi di vita (Tavola rotonda); l’altro con la preparazione e l’inizio della realizzazione di interviste qualitative con giovani donne su temi come il lavoro, la famiglia, l’educazione, i valori.

“Gli incontri sono per me un importante stimolo per riflettere e discutere con le mie figlie e i miei figli su quanto ho voluto trasmettere loro della mia storia di donna del ’68. Ma soprattutto: uno stimolo a continuare discorsi di parità e discriminazione di genere che concernono non solo noi ma anche le nostre figlie e le nostre nipoti.”

Segni e simboli di un antico linguaggio femminile – Quali sono i temi legati alla natura e alla cultura femminile dell’antica Europa che ritroviamo nella quotidianità individuale e collettiva? Come leggere diversamente il loro significato nella nostra cultura patriarcale? Quali le conseguenze per l’identità femminile di oggi? – Il gruppo ha svolto un lavoro di ricerca attraverso una sperimentazione individuale e di gruppo, volto anche a riconoscere temi legati alla natura ed alla cultura femminile dell’antica Europa. In un secondo momento si è estesa l’esperienza in altri ambiti raccogliendo ulteriore materiale d’arricchimento che permettesse leggere vecchie testimonianze nel loro linguaggio primario ed inserirle diversamente nel nostro bagaglio culturale da trasmettere alle generazioni che ci succedono. È prevista la presentazione del lavoro alla prossima Tavola rotonda. 

Sessualità femminile over 60

Spazio di riflessione per un tema sempre ancora molto tabù dove oltre alla condivisione di aspetti individuali vengono evidenziati temi collettivi che potrebbero essere affrontati e condivisi anche in altri contesti. Si sono avuti 5 incontri durante i quali si è consolidato un nucleo interessato a continuare il lavoro di riflessione e condivisione – incontri mensili

“Nella nostra gioventù ci siamo tanto impegnate per la liberazione sessuale. Ora come donne anziane siamo confrontate con nuovi aspetti della nostra vita sessuale, ma forse anche intrappolate in stereotipi e pregiudizi?”

Storia – storie – Spazio per perseguire un proprio progetto di scrittura legato alla stagione di vita della donna anziana con lo stimolo dello scambio e della critica di altre donne. Lo scritto può fungere da testimonianza per le altre generazioni. – Incontri mensili.

"Il gruppo è un pozzo di creatività e fantasia: mi ha fatto conoscere nuove modalità espressive che ora arricchiranno il mio racconto."

Previdenza vecchiaia:   Il gruppo si attiva puntualmente qualora diventassero d'attualità nel dibattito politico temi relativi alla previdenza per la vecchiaia.

Vivere sole nell’anzianità - Il gruppo offre a donne nubili, vedove, divorziate o separate che vivono sole uno spazio di condivisione e riflessione sui temi specifici delle donne anziane sole, a livello personale, sociale e collettivo, volto anche ad evidenziare e affrontare aspetti di disparità. – Incontri mensili.

  • Qual è la situazione attuale delle donne anziane sole?
  • Come viene vissuta l’indipendenza, ma anche la solitudine e/o l’isolamento sociale?
  • Come creare e mantenere una “famiglia sociale”?
  • Le politiche fiscali, sociali e famigliari non favoriscono i single (p.es. previdenza sociale), che non hanno una lobby – accettare in silenzio?
  • Per le persone single la vita è più costosa – come ci poniamo?
  • Come gestire la perdita dell’autonomia?

È prevista la presentazione del lavoro di gruppo ed un approfondimento alla prossima Tavola rotonda.

Oltre ai propri progetti autogestiti AvaEva collabora attraverso la partecipazione attiva ad altri progetti affini ai nostri scopi sul territorio.

Guardando insieme – Rassegna cinematografica intergenerazionale.

Le nuove famiglie – Condivisione tra diversi enti ed associazioni in merito ai cambiamenti della famiglia.

Sciopero delle donne 2019 – Condivisione tra diverse associazioni femminili per una partecipazione attiva allo sciopero del 14.6.2019

 

La collaborazione ed il networking con altri progetti ci stanno a cuore ed anche quest’anno siamo state presenti ad eventi organizzati da altre istituzioni, quali il GAM (Generazioni al Museo) o “Io l’8 ogni giorno” ed abbiamo avuto una prima presa di contatto con la Biblioteca interculturale in vista di una caffè narrativo interculturale ed intergenerazionale.

 

Tavola rotonda e Convegno

La Tavola rotonda che ha fatto seguito all’Assemblea generale del 26 aprile alla quale hanno partecipato 35 donne è stata incentrata sulla presentazione dei progetti in corso e di nuove idee quali:

  • Storia-storie, atelier di scrittura libera e condivisione
  • Sora Morte
  • Riscoprire e ridefinire i nostri valori in un confronto intergenerazionale: cosa significano oggi per noi e cosa è rimasto alle generazioni attuali dei valori per i quali come donne ci siamo battute negli anni Settanta?
  • Sessualità al femminile over 60

 

Il Convegno svoltosi a Bellinzona il 26 ottobre 2018 ha contato 52 partecipanti. Tema: incontrare la vecchiaia.  Un approfondimento di duplici aspetti di questa stagione di vita quali:

  • l’intrecciarsi di perdite e guadagni
  • il chiedere ed il ricevere
  • l’essere sole e l’essere insieme
  • dalla riflessione alla politica

Relatrice principale è stata Marina Piazza, sociologa, saggista e scrittrice.

 

“La vecchiaia può comportare aspetti come la possibile solitudine, il gelo interiore, il deterioramento del corpo, la sensazione che ormai i giochi siano fatti, il restringimento dello spazio, la pochezza del tempo che resta. Ma anche la consapevolezza delle risorse acquisite, le esperienze e le aperture del femminismo, la gioia di incontrarsi con la nascita di una vita, la capacità di offrirsi a ciò che ti porge la vita in questa età. Resta aperta la domanda: come intrecciare i due poli?”

 

Ci siamo però occupate anche dello sguardo che altre generazioni hanno su di noi, raccogliendo e presentando tramite disegni e ed un filmato video testimonianze di bambini e bambine, adolescenti e giovani adulti che ci hanno stimolate nella riflessione su come incentivare lo scambio di vissuti, competenze, culture e come rafforzare il ponte intergenerazionale tra noi e loro. Per motivi di tempistica non abbiamo purtroppo potuto realizzare una collaborazione auspicata con le scuole medie, ma per contro alla nostra richiesta hanno aderito gruppi di scouts e due sezioni di scuola d’infanzia. Abbiamo inoltre raccolto testimonianze coinvolgendo conoscenti, che hanno risposto positivamente a questa richiesta di scambio intergenerazionale.

Queste testimonianze confermano molti aspetti stereotipati dell’immagine della donna-nonna e rafforzano in noi la convinzione della necessità di apportare modifiche promovendo una nuova rappresentazione delle donne della generazione delle nonne.

 

Rimandiamo al nostro sito chi volesse leggere la relazione di Marina Piazza, visionare i testi e le immagi da noi raccolte in merito al tema, e leggere i riassunti degli atelier: www.avaeva.ch/attività/convegno/convegno2018

 

 “È stato il mio primo contatto concreto AvaEva e ne sono uscita tutta “pimpante”; è stata veramente una giornata arricchente – grazie!”

 

“Oggi ho trascorso una bella giornata, l’ha notato anche mia figlia dal mio viso rilassato. Grazie!”

 

“Esitavo a partecipare, non sono nonna. Ma lo spazio dedicato ad EVA oltre che ad AVA e la ricchezza degli scambi nell’atelier mi hanno motivata ad aderire all’associazione.”

 

 

6 Programma 2019

6.1 Attività e progetti

Per quanto concerne i progetti si prevede la continuazione di quanto fatto l’anno scorso, ma anche l’apertura verso nuove attività e progetti.

  • Nell’ambito del progetto Storia-storia si sta studiando l’dea di realizzare delle interviste sul tema dell’immagine della donna anziana per proporre in seguito i risultati nell’ambito di una lettura pubblica. Si è già contattata in merito una biblioteca comunale.
  • Si sta valutando la possibilità di proporre dei Caffè di Sora Morte in ambiti istituzionali (es. Tertianum) dove vivono persone anziane.
  • Il 19 febbraio prossimo una membra del Comitato e la coordinatrice presenteranno AvaEva nel contesto dei pomeriggi organizzati da Lyceum Club Lugano, un’organizzazione che riunisce donne interessate o attive nell’ambito dell’arte, letteratura, musica, scienze, storia e questioni sociali.
  • Si riattiveranno le attività di AvaEva biodiversità, volto alla sensibilizzazione delle istanze politiche alla necessità di protezione dell’ecologia nel nostro territorio e a uno scambio intergenerazionale.
  • La Tavola rotonda permette alle donne di conoscersi e ad AvaEva di verificare l’interesse che gruppi di lavoro e progetti riscontrano, nonché di raccogliere suggerimenti per adeguarli meglio alle esigenze delle partecipanti, e infine per crearne di nuovi. Anche quest’anno sarà combinata con l’Assemblea generale e con il pranzo in comune nell’intento di creare uno spazio informale che consenta di rinsaldare le amicizie e promuovere la messa in rete fra le donne. Appuntamento: 21 marzo 2019 presso il Tertianum Parco Maraini a Lugano.
  • Il Convegno è l’occasione per le donne della generazione delle nonne di approfondire con l’aiuto di specialiste uno o più temi che le riguardano. I successivi atelier permettono poi alle partecipanti di ritrovarsi per riflettere e scambiare idee ed esperienze inerenti ai temi proposti. Un momento artistico e conviviale chiude la giornata in un’atmosfera gioiosa.
  • “Sportello AvaEva” è una prestazione a bassa soglia non presente sul territorio, volta a dare le prime risposte concrete a domande di donne anziane in merito a diritti, prestazioni sociali, ecc. con la possibilità di indirizzarle in caso di necessità verso i servizi specifici esistenti. Uno spazio di ascolto e consulenza gestito da socie di AvaEva, quale risposta a richieste che giungono all’indirizzo della coordinatrice. Nel 2018 hanno avuto luogo diversi incontri per elaborare un concetto di base per questo progetto, che andrà realizzato valorizzando sinergie con enti e associazioni. Il gruppo di lavoro è aperto a nuove donne interessate a sviluppare il progetto.

 

6.2 Ricerca fondi

Il finanziamento come dal preventivo 2019 (allegato 8.4) si basa soprattutto sull’impegno preso dal Percento Culturale Migros per sostenere AvaEva quale progetto di cooperazione.  La ricerca di sponsor fatta sinora non ha purtroppo dato esiti postivi.  Come formulato precedentemente, ci siamo ancora una volta rese conto quanto poco sia riconosciuta la necessità di sostenere progetti volti ad incrementare la presenza femminile nel contesto socio-culturale del nostro territorio nell’ambito delle questioni dell’anzianità. Senza il sostengo del Percento Culturale Migros AvaEva non è in grado di sostenere l’onorario per una coordinatrice, figura importante per l’operatività dell’associazione. AvaEva si prefigge di continuare la ricerca di finanziamenti in diversi ambiti pubblici e privati. A seconda degli esiti sarà da rivalutare quanto AvaEva è in grado di proporre. Nel peggiore dei casi, l’organizzazione e la gestione dell’associazione dovranno essere completamente rivedute. Gli scenari ipotizzati vanno dalla diminuzione delle proposte quali Convegno e Tavola rotonda, un coordinamento ridotto, una minore capacità di messa in rete e di conseguenza anche ad uno smantellamento di quanto costruito in questi sei anni.

 

7  Ringraziamenti

L’impegno delle membre del comitato e delle socie coinvolte nei progetti diversificati di AvaEva – appoggiate dal coordinamento affidato per mandato ad una persona esterna con esperienze professionali nel campo – costituisce il fondamento del nostro operato. Attraverso questo lavoro diventa possibile creare una rete che sempre più sensibilizza ai temi importanti, ma poco riconosciuti, delle donne anziane nel nostro collettivo. Grazie a questo impegno diventa possibile creare connessioni anche trasversali che ci fanno diventare protagoniste di momenti socio-politici-culturali.

La nostra gratitudine va a tutte e tutti coloro che ci hanno sostenute nella realizzazione di progetti ed attività. La soddisfazione espressa dalle partecipanti ai nostri eventi come pure l’interessamento da parte di tante persone in diverse occasioni sono il miglior riconoscimento.

Ringraziamo innanzitutto il PCM che ci ha permesso continuare nel nostro lavoro grazie al suo generoso contributo finanziario.

Per la messa a disposizione gratuita di locali dove svolgere incontri e riunioni ringraziamo:

  • ABAD Associazione aiuto e cure a domicilio del Bellinzonese (riunioni Comitato)
  • Albergo Elvezia, Rivera (Vivere sole nell’anzianità)
  • Bar History Bellinzona (Storia-storie)
  • Centro Diurno Rivera (Assemblea e Tavola rotonda)
  • Centro evangelico, Ascona (Erzählcafé)
  • GenerazioniPiù anziani OCST (Segni e simboli, Sessualità al femminile, Valori)
  • Lega ticinese contro il cancro (Sora Morte)
  • Libreria dei Ragazzi, Mendrisio (Caffè narrativo)
  • Ristorante Corona Bellinzona (Sora Morte)

Ringraziamo anche Jolanda Negroni per averci offerto il suo lavoro di documentazione fotografica per il Convegno, l’Assemblea e la Tavola rotonda e Gaby Fluck per le vignette delle nostre locandine.

La nostra gratitudine va inoltre a tutte le socie che con la loro adesione e la loro partecipazione hanno sostenuto AvaEva.

 

Cassina d’Agno, gennaio 2019

 

 

8 Allegati

8.1 Verbale dell’Assemblea generale del 26.04.2018

8.2 Consuntivo 2018

8.3 Rapporto di revisione

8.4 Preventivo 2019

8.5 Art. “Libere di invecchiare” di Sara Rossi Guidicelli

8.6 Art. “Nonne, ma non solo” di Norma Bargetzi-Horisberger

 

8.2  Consuntivo 2018

Conto economico

COSTI

Consuntivo

1.7-31-12-2018

Preventivo

 1.1-31.12.2018

Coordinamento (spese incl.)

18'000.00

18'000.00

Spese coordinamento

1'540.30

0.00

Ufficio / cancelleria / PTT /spese amministrative

1409.45

1'500.00

Logistica (spazi)

0,00

1'000.00

Attività /Progetti

8'825.60

10'000.00

Comunicazione

1'038.95

1’700.00

Rimborso spese (CO)

1'281.65

1’500.00

Traduzioni

0.00

800.00

Libri, riviste e pubblicazioni

46.20

200.00

Stampati e materiali pubblicitari

559.50

0.00

Imprevisti

0.00

1’000.00

TOTALE COSTI

32’701.65

35'700.00

 

RICAVI

Consuntivo

1.1-31.12.2018

Preventivo

1.1-31.12.2018

Percento culturale Migros

25'000.00

25'000.00

Contributi sociali annuali

4’880.00

4'000.00

Sostegni logistici (PCM Ticino)

0,00

0.00

Autofinanziamento (quote partecipanti)

2'870.00

2’000.00

Sostegni istituzionali

0.00

4'000.00

Sinergie con altre associazioni

0.00

0.00

Donazioni private

750,00

700.00

Altri ricavi

1,65

0,00

TOTALE ricavi

33’501.65

35'700.00

 

            Bilancio

ATTIVI

2018

Liquidità Banca Raiffeisen Agno

7'682.70

Ratei e risconti attivi

0.00

Attivo circolante

7'682.70

TOTALE ATTIVI

7'682.70

 

PASSIVI

2018

Ratei e risconti passivi

90.00

Capitale di terzi a breve termine

90.00

Accantonamenti

4'000.00

Capitale terzi a lungo termine

4'000.00

Utile o perdita riportata

2'792,70

Utile

800.00

Capitale proprio

3'592.70

TOTALE PASSIVI

7'682.70

 

  1. Donazioni non contabilizzate

AvaEva non dispone di spazi propri per riunioni e incontri di lavoro dei vari progetti. I costi relativi all’affitto delle sale è contabilizzato nei costi dei progetti o degli eventi. In molti casi vengono messi a disposizione gratuitamente degli spazi da parte di associazioni, enti e ristoranti del territorio. Per il 2018 questo corrisponderebbe ad un importo di ca. CHF 2'200.-

  1. Indennizzo dei membri dirigenti

Le membre del comitato direttivo non ricevono alcun indennizzo per il loro impegno ad eccezione del rimborso spese, come dal regolamento del 20.11.18.

Si avvalgono del lavoro della coordinatrice che riceve un contributo forfaittario mensile di CHF 1'500.- all’anno

  1. Prestazioni di volontariato

Durante l’anno l’Associazione ha beneficiato di prestazioni di volontariato da parte delle membre di comitato e da altre socie coinvolte nella gestione dei progetti. Il Comitato ha prestato 1163 ore a titolo di volontariato

  1. Eventi posteriori alla data di chiusura

I conti sono stati approvati in data 30.01.2019 dalle revisore Rita Borsa e Regula Matasci-Brüngger e saranno sottoposti all’Assemblea che si terrà il 21.03.2019

 

8.3 Rapporto di revisione

Le revisore hanno approvato i conti nella riunione del 30 gennaio 2019.

8.4 Preventivo 2019

COSTI

Preventivo

1.1 – 31.12.2019

Consuntivo

 1.1 – 31.12.2018

Preventivo

1.1 – 31.12.2018

Coordinamento

18'000.00

18'000.00

18'000.00

Spese coordinamento

1'700.00

1'540.30

0.00

Ufficio / cancelleria / PTT /spese amministrative

1'500.00

1’409.45

1’500.00

Logistica (spazi)

0.00

0,00

1'000.00

Attività /Progetti

9'000.00

8'825.60

10'000.00

Comunicazione

1'100.00

1'038.95

1’700.00

Spese Comitato

1'500.00

1'281.65

1’500.00

Traduzioni

500.00

0,00

800,00

Libri, riviste e pubblicazioni

100.00

46.20

200.00

Stampati e materiali pubblicitari

2'000.00

559.50

0.00

Imprevisti

300.00

0,00

1'000.00

TOTALE COSTI

35'700.00

32'701.65

35'700.00

 

RICAVI

Preventivo

1.1 – 31.12.2019

Consuntivo

 1.1 – 31.12.2018

Preventivo

1.1 – 31.12.2018

Percento culturale Migros

20'000.00

25'000.00

25'000.00

Contributi sociali annuali

4'500.00

4’880.00

4'000.00

Sostegni logistici (PCM Ticino)

0,00

0.00

0.00

Autofinanziamento (quote partecipanti)

3’000.00

2'870.00

2’000.00

Sostegni istituzionali / sponsorizzazioni

3’500.00

0.00

4'000.00

Donazioni private

700,00

750.00

700.00

Altri ricavi

4'000.00

1.65

0.00

TOTALE RICAVI

35'700.00

33'501.65

35'700.00

 

8.5 “Libere di invecchiare” di Sara Rossi Guicelli – Azione N. 49 /03.12.2018

Associazioni – AvaEva, movimento per le donne della terza età, compie cinque anni e si racconta

Lustro significa lucente: come i cinque anni di AvaEva, un’associazione ora indipendente nata dalla sorella ticinese del progetto GrossmütterRevolution, ideato dal Percento culturale Migros e attivo da più tempo in Svizzera interna. Entrambi si occupano di creare una rete di scambio, proposte di attività e di riflessioni alle donne che hanno raggiunto la terza età.

 

AvaEva è un’associazione strutturata in maniera democratica, mi spiegano Norma Bargetzi, la coordinatrice, di professione psicoterapeuta, e Anita Testa-Mader, membra di comitato, ricercatrice psicosociale. Ci sono attività promosse dall’Associazione stessa, come il convegno annuale a ottobre e la tavola rotonda in primavera, dove AvaEva sceglie un tema e propone conferenze, workshop e discussioni con specialiste; ma poi ci sono molti gruppi autogestiti nati in seno all’associazione su desiderio delle partecipanti. C’è il caffè narrativo, in tedesco ad Ascona e in italiano a Mendrisio, che lavora sull’autobiografia, ci sono le uscite tra nonne e nipoti alla scoperta della natura nel nostro cantone, ci sono i gruppi che riflettono sui diritti giuridici delle nonne o sul femminismo nella terza età, ci sono i gruppi per parlare, per fare le passeggiate.

 

Le donne hanno temi specifici che riguardano l’invecchiare, il ritrovarsi sole, il fare le nonne, l’avere poca disponibilità finanziaria pur avendo lavorato a casa tutta la vita, l’abitare, la sessualità, i simboli e gli antichi linguaggi femminili. La sociologa Marina Piazza, che è stata ospite di AvaEva durante il suo ultimo convegno lo scorso ottobre, ha sottolineato come la vecchiaia è ormai un fenomeno di massa e come sia preponderante il numero di donne in questa fascia di età; questo le porta a essere più sole, spesso più vulnerabili, senza dimenticare che non esiste un modo unico di invecchiare, ma tanti, proprio come esistono tanti modi di essere giovani. E le mie due interlocutrici aggiungono che si vuole uscire dallo stereotipo sia della donna vecchia che non piace più e quindi diventa oggetto di derisione, sia dai modelli pubblicitari, in cui si vedono donne eternamente giovani: «Si fa fatica a ritrovarsi sia nell’una che nell’altra figura. E questo è un discorso che rientra nella visione che la società ha della donna: per noi e per le giovani di oggi vogliamo proporre un discorso diverso, che valorizzi ogni persona per quello che è».

 

In un quaderno che racconta degli incontri luganesi del lunedì (una delle varie proposte di AvaEva), viene citata questa frase della scienziata Rita Levi Montalcini: «Ho perso un po’ la vista, molto   l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando  avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente».

 

Mi spiegano Norma e Anita che le donne socie o partecipanti a uno o più incontri sono molto diverse fra loro, solo accomunate dalla generazione. «Ognuna di noi ha il suo percorso di vita, la sua storia, la sua situazione attuale. Ma il sogno comune è di stare bene, di incontrarsi e far lavorare la mente tutte insieme. Chi lo fa per necessità, su temi molto pratici, come la solitudine o le questioni finanziarie; chi lo fa per la compagnia, andando a visitare luoghi di cultura o camminando per i boschi; chi invece ha voglia di impegnarsi in momenti di riflessione sulla politica, o l’autostima, o il valore del femminismo intergenerazionale, o la salute, il corpo, la cura, la morte».

 

Anita, che nel corso della sua vita è stata impegnata politicamente come femminista e nei gruppi sindacali, aggiunge che «è molto bello confrontarsi con uno spettro più ampio di donne. Anche tra noi “nonne femministe” ci sono differenze, però abbiamo un linguaggio comune, sappiamo che la pensiamo in modo simile su molte questioni; invece “tra le AvaEva” come ci chiamiamo qui, ci sono donne di ogni origine e colore politico, anche neutro, e non tutte sono femministe. Questo è molto arricchente per me; a volte è incredibilmente facile, perché ci si intende subito sul linguaggio e ci si scambiano opinioni e si passano bellissimi momenti insieme, altre volte va costruita una lingua comune e questo è molto stimolante».

 

Nella terza e nella quarta età, dunque, le questioni di genere non scompaiono, anzi: sono età in cui la donna ha più da dire e da pensare, perché ci sono percentualmente più donne anziane che uomini e anche più donne nelle case di riposo e in quelle medicalizzate; ci sono inoltre anche più donne che si occupano della cura dei nipoti, dei figli adulti, dei partner, del contesto famigliare e sociale. Si tratta dunque di un tema femminile, senza dimenticare che le “nonne” rischiano maggiormente di trovarsi in difficoltà finanziaria una volta raggiunta l’età della pensione, visto che le disparità salariali durante la “vita attiva” si ripercuotono sull’Avs e che il lavoro casalingo non è retribuito.

 

«Non da ultimo», proseguono Anita Testa e Norma Bargetzi, «le differenze tra le nostre vite e quelle delle nostre nonne sono più grandi che quelle tra i nostri mariti e i loro nonni: per questo ci concentriamo sulle donne, ma ciò non significa che gli uomini non possano sostenerci! Un altro aspetto che ci sta a cuore è che ci sono tante donne che hanno sviluppato competenze importanti, magari anche solo stando in casa, ma hanno acquisito questi saperi in modo inconsapevole, senza osare, senza crederci, senza valorizzarli. Per questo nei gruppi spontanei non chiamiamo per forza una specialista, ma cerchiamo di dare spazio alle competenze di ognuna, dicendo che non c’è bisogno sempre dell’esperta che viene da fuori e che ci aiuta a capire di cosa abbiamo bisogno. Il motto è: prova prima a guardarti dentro».

 

L’età dell’invecchiare è un’età legata a momenti di fragilità: si è più stanche, in molte cose si lascia il posto ai giovani, si è comunque però magari sollecitate ad aiutare i figli che lavorano, ci sono amici e amiche che si ammalano, parenti, e ci si deve prendere cura di loro, a volte si è più confrontate anche con la morte. In ogni caso le energie non sono più quelle di prima, e nemmeno la freschezza fisica. Può essere difficile da accettare, da trasformare in un periodo pieno di possibilità e di esperienze nuove, ricche, serene. Ancora Marina Piazza: «E non vi dirò che invecchiare è bello, non dirò “la fortuna di invecchiare”, non dirò “felici di invecchiare”, cercherò di dire: libere di invecchiare». AvaEva è nata anche per stare insieme durante questo processo, prestando ascolto a tutte, e incoraggiandosi ad affrontare ciò che occupa e preoccupa le sue 127 membre.

 

AvaEva, così come GrossmütterRevolution, beneficia del sostegno di Percento culturale Migros. Il nome in dialetto leventinese, proposto da Romana Camani-Pedrina, significa Nonna Eva, anche se l’associazione non è indirizzata letteralmente alle nonne, bensì alle donne della loro generazione.

 

 

 

 

8.5 “Nonne, ma non solo” di Norma Bargetzi-Horisberger, Oltre l’attualità – Periodico di GenerazionePiù – anziani OCST N. 4 A.D.2018

Nonne, ma non solo

Diventare nonna o nonno è una tappa particolare nei nostri percorsi di vita, un momento caratterizzato da intense emozioni di gioia, commozione, tenerezza. In questo cucciolo che allarga la famiglia intravvediamo la vita che continua anche dopo di noi, immaginiamo momenti di solidarietà famigliare, coccole, accudimento non più caratterizzato dal compito dell’educazione.  Sappiamo che andremo incontro a nuovi impegni, ma confidiamo nella ricchezza della relazione che compenserà fatiche e rinunce e ci stimolerà a corrispondere all’immagine della nonna sempre disponibile ad occuparsi dei nipotini, a sostenere figli e figlie, generi e nuore affinché il loro compito possa esser più leggero di quanto sia stato il proprio.

Esistono però anche situazioni diverse in cui il diventare nonna non corrisponde alle immagini idilliache dalle quali siamo attorniate. Poche sono le nonne che comunicano apertamente in merito alle loro esitazioni, al bisogno di differenziarsi dall’immagine della nonna onnipresente e sempre a disposizione. Difficile contrapporsi a un’immagine collettiva tanto positiva, dove i caratteri negativi dell’invecchiamento femminile sono compensati dalla forza dell’archetipo della nonna buona. 

In Svizzera l’età media in cui una donna diventa nonna è situata attorno ai 55 anni.  Molte donne sono ancora coinvolte in processi lavorativi e dopo essersi liberate dal triplo carico lavoro-figli-casa non desiderano ricadere subito in una situazione di vita caratterizzata da impegni che si accavallano in tempi troppo stretti.

“Da poco l’ultima figlia si era resa indipendente e cominciavo a godere della maggiore libertà e autonomia nella scelta di progetti ai quali dedicare la mia energia. Impegnarmi nell’accudimento regolare della nipotina andava contro ai miei desideri, esprimerlo apertamente significava però confrontarmi con il giudizio di esser egoista. È stato difficile dire no alla richiesta di mia figlia.”

L’importanza del NO è evidenziata nella psicologia soprattutto per quanto concerne l’aspetto inerente all’educazione dei figli. Forse è necessario metterla maggiormente in luce anche per le scelte che concernono le proprie disponibilità rispetto alle richieste famigliari.

“Mi occupo dei miei genitori anziani e questo è una presa in carico importante e pesante. Con il passare degli anni mi accorgo di avere bisogno di tempi più lunghi, più rallentati per affrontare nuovi compiti. Cresce sempre più anche il desiderio del non esser condizionata da impegni prefissi, potermi permettere di non essere una “nonna impegnata”.  Conciliare questo con l’accudimento regolare dei nipotini richiede sforzi che non voglio più fare. Desidero potermi definire nonna anche senza un vincolo che è troppo faticoso per me.”

L’invecchiamento della popolazione fa sì che siamo diventati una società a quattro generazioni, dove spesso sono le donne in età da pensione a farsi carico dell’accudimento della generazione precedente e di quella dei nipoti, a scapito di ciò che potrebbe esser finalmente una “tarda libertà”.

“Siamo stati scelti quali “genitori sostitutivi” per il nostro nipotino i cui genitori non possono occuparsene.  Ci sembrava normale rispondere positivamente a questa richiesta. Ora però temo che tra qualche anno, quando lui sarà adolescente e noi vecchi, non ce la faremo più a gestire una vita famigliare che richiederà ben altre competenze di quelle che noi abbiamo”.

Le nonne parlano poco dei loro problemi, delle situazioni di difficoltà nella gestione dei loro compiti, dei momenti in cui mancano la forza e l’entusiasmo per far fronte ai tanti compiti che richiedono competenze diversificate che vanno dal sapere gestire i conflitti intergenerazionali, esser creativamente presenti ad attività ludiche, assumersi responsabilità nella gestione della quotidianità, esser emozionalmente e concretamente affidabili. Ci troviamo confrontate con un nuovo tabù?

“Ho accudito i miei nipotini in funzione di vice-mamma a tempo pieno. La rottura molto conflittuale del matrimonio di nostro figlio e la custodia dei bambini data alla sua ex moglie han fatto sì che il rapporto con noi sia stato completamente interrotto. La sofferenza è profonda e noi non abbiamo voce in capitolo ...”

Dove trovare sostegno per l’elaborazione di questi lutti? Come superare i sensi di colpa dati dall’idea dell’ aver fallito?

“Mia figlia mi ha fatta nonna quando appena avevo compiuto 50’anni e questo è stata proprio una grande sorpresa! Mi trovavo all’inizio di una nuova relazione e nel pieno di una carriera professionale per me importante.  Difficile conciliare questo con l’immagine della nonna. Appropriarmi di questa nuova e ulteriore parte della mia identità è stato un lungo percorso non scelto. Con molta fatica ho potuto però scegliere quale tipo di nonna essere, quanto tempo ed energia dedicare alla nuova costellazione famigliare, come salvaguardare spazi miei di donna non solo mamma e nonna.”

Ci vuole coraggio e autodeterminazione per contrapporsi a modelli collettivi, ma soprattutto creatività nel trovare le modalità di relazione che contribuiscono ad un rapporto famigliare intergenerazionale ricco e amorevole. Il rispetto dei bisogni e dei limiti di tutti coloro che sono coinvolti ne è l’ingrediente principale.