Una volta l’anno, solitamente d’autunno, AvaEva organizza un convegno tematico. È l’occasione per le donne della generazione delle nonne di approfondire con l’aiuto di specialiste uno o più temi che le riguardano. I successivi ateliers permettono poi alle partecipanti di ritrovarsi per riflettere e scambiare idee ed esperienze inerenti ai temi proposti. Un momento artistico e conviviale chiude la giornata in un’atmosfera gioiosa.

5° Convegno 2017: Reinventarsi nell'anzianità

5° Convegno: sintesi

Albergo Pestalozzi, Lugano – 26 ottobre 2017

 

Introduzione

Norma Bargetzi, coordinatrice di AvaEva, apre la giornata dando il benvenuto alle presenti ed esprimendo il piacere del ritrovarsi con coloro che già si conoscono e con altre che partecipano per la prima volta. Trasmette i saluti di tante avaeve che per diversi motivi non possono essere presenti.

Il convegno è un tassello importante di AvaEva, un momento per rendere più visibili ma anche per approfondire temi specifici inerenti agli scopi dell’associazione. È un’occasione di arricchimento reciproco, in uno spirito di sorellanza, di condivisone, di curiosità per l’altra, di solidarietà nell’occuparci assieme di temi che ci concernono non solo a livello individuale ma che hanno anche una dimensione a livello collettivo.

Norma Bargetzi ringrazia la fotografa Giosanna Crivelli - che purtroppo non è presente per motivi di salute - per le fotografie che ci ha offerto per il sito. Ringrazia pure l’artista Gabi Fluck per le immagini che ci ha regalato per illustrare diversi momenti di AvaEva.

La “Libreria dietro l’angolo” ha allestito un angolo anche da noi con una scelta di libri inerenti al tema dell’anzianità e della creatività.

Dopo un breve riassunto del percorso fatto dall’inizio nel 2013 come “sorella” del progetto GrossmütterRevolution e il cambiamento avvenuto quest’anno con la costituzione del Movimento AvaEva in associazione autonoma, passa la parola alle membre del Comitato. Romana Camani-Pedrina, Raquel Galli Zirpoli, Frieda Lüscher, Barbara Stämpfli, Regula Stern-Griesser e Anita Testa-Mader si presentano evidenziando la loro motivazione e i progetti nei quali sono attive e che sottolineano gli scopi dell’associazione.

La coordinatrice introduce al tema della giornata: la creatività nell’anzianità. Creatività intesa come capacità di mantenere o riconquistare la flessibilità che ci permette di stare in bilico su un mare mosso di imprevisti per reinventarci quando lutti, cambiamenti fisiologici, precarietà finanziarie e altro sembrano interrompere il flusso dell’energia vitale. Si approfondirà il tema della creatività di donne anziane anche attraverso storie di artiste che hanno realizzato opere importanti nella terza età.

 

Relazioni

  • Dr. phil. Caterina Wolf, psicoterapeuta junghiana:
    Reinventarsi nell’anzianità  > leggi
  • Patrizia Cattaneo, storica dell’arte e direttrice di ARTRUST:
    La maturità coincide con la creatività?
    > leggi > vedi presentazione

 

Sintesi dei colloqui nei gruppi

Nel pomeriggio le partecipanti si sono suddivise in due gruppi per discutere e approfondire tra loro le riflessioni sui temi sollevati dalle due relatrici.

 

Atelier 1 – moderazione Raquel Galli Zirpoli e Romana Camani

L’incontro è iniziato con la presentazione delle 19 partecipanti. Questo primo momento di conoscenza ha anche mostrato quante piccole e grandi occasioni di reinventarsi – talune liete, altre difficili – ognuna di loro aveva già conosciuto nella vita. In seguito, utilizzando i foglietti di carta multicolore e multiforme e i pennarelli disposti sul tavolo, ognuna è stata chiamata a esprimersi in merito al tema della giornata. I foglietti sono poi stati incollati al pannello predisposto e i loro contenuti letti, commentati e condivisi.

Riportiamo di seguito alcune delle riflessioni emerse in riferimento a quanto ciascuna riteneva centrale per sé riguardo al tema della giornata:

L’età da inventare:

  • Viviamo l’età da inventare: la ri-creazione permanente
  • Accettare la propria età come la somma di tutte le età da me vissute
  • Curiosità
  • Avere tanto coraggio

La nostra immagine

  • Si rende necessario poter stanare l’immagine di noi stesse
  • Nel viso c’è tutto il pathos del proprio vissuto

Il trabocchetto delle abitudini

  • Saper rompere con gli schemi e gli stereotipi
  • Essere molto attente alle proprie abitudini e non solo in riferimento alla propria conduzione della vita quotidiana ma anche e soprattutto ai ruoli che ci attribuiscono gli altri e a quelli assunti direttamente da noi stesse

Gratitudine, benevolenza

  • Essere grati a sé e agli altri
  • Siamo ricche quindi vogliamoci bene
  • Sono stata colpita dall’affetto, dal tanto affetto che girava oggi
  • La condivisione contribuisce a mantenerci bene

Vivere in modo ludico

  • Spero di giocare con noi, con i bambini e anche con il mondo

Plasticità del cervello

  • Ho scoperto (a differenza della mia convinzione) che la flessibilità del cervello aumenta con l’invecchiamento

 

Atelier 2 – moderazione Anita Testa-Mader e Barbara Stämpfli

Le ca. 20 partecipanti si sono espresse in merito a quanto più le aveva colpite nelle relazioni, facendo riferimento a situazioni della propria vita passata o a momenti del presente.

Immagini positive:

  • i nipoti ti ri-proiettano nella scuola, nello sport, nel mondo - ti rimetti in gioco senza dimenticare la tua esperienza
  • è un periodo del vivere senza impegni, ci rinnoviamo anche ascoltando le giovani donne piene di voglia di vivere
  • nella casa di noi donne c'è una vita, ci sono tante vite - ora è il momento di disinibirsi, dire basta ai pregiudizi, affrontare le abitudini
  • pensionata; mi sembrava di essere pronta - invece i primi mesi ero disperata, ma mi sono ricreata, ho trovato degli spazi miei; non sapevo come usare il tempo, da due anni ho riscoperto la natura e ho imparato a re-inventarmi
  • per invecchiare e per reinventarsi ci vuole coraggio; nel nostro percorso si incontrano imprevisti con i quali dobbiamo confrontarci - ne vale la pena
  • il tempo si è ristretto ma ho scoperto la libertà e la creatività
  • riscoprire la sessualità: molte si sono rassegnate, ma non è mai troppo tardi

Immagini negative:

  • paura della malattia
  • maggior carico di cura (genitori - nipoti)
  • paura della solitudine
  • paura di non farcela
  • resta poco tempo per progettare

Ogni partecipante ha scelto un termine o una frase che è poi stata scritta su un foglietto. Alla fine queste “nuvolette” sono state incollate su un pannello.

 

In conclusione…

La giornata si chiude con un momento di particolare condivisione attraverso alcune danze in cerchio proposteci da Evelina Baranzini.

“La danza esprime sentimenti di gioia e viene praticata in occasioni felici, soprattutto matrimoni, ma anche nascite e giornate di raccolta.”

Le ultime danze, legate ai fiori di Bach sono accompagnate da due testi:

 

Sweet chestnut ( castagna)

(la danza alternava i dondolii piegate a terra coi dondolii con le braccia in alto)

Aiuta a passare dalla disperazione alla speranza, il messaggio è:

 

“Io credo nella vita 

chiedo l’aiuto di cui ho bisogno

esco dal buio, vado nella luce

mi apro ai cambiamenti e alla crescita.”

 

Elm ( olmo)

( la danza delle donne della Lettonia con i dondolii a spirale nella terra a ritrovare le radici)

Aiuta a superare l’ansia da sovraccarico di responsabilità:

 

“Ho fiducia totale 

rinuncio a essere perfezionista

sono responsabile solo delle cose che scelgo

ho l’aiuto di cui ho bisogno

rinuncio al dover fare tutto.”

 

Connesse attraverso la partecipazione a progetti in corso, l’idea di qualcosa di nuovo che potrebbe nascere, o anche solo attraverso lo scambio di indirizzi, ci si accomiata, confidando nel seguito di questa giornata.

 

3° Convegno 2015: AvaEva si interroga

3° Convegno AvaEva 2015

3° Convegno: sintesi

Scuola Club Migros, Lugano – 1° ottobre 2015

 

Introduzione

La giornata si apre con i benvenuti di Norma Bargetzi, coordinatrice di AvaEva, della responsabile del progetto Generazioni del Percento culturale Migros Jessica Schnelle, della capoprogetto della GrossmütterRevolution Anette Stade, nonché della direttrice del Percento culturale Migros Ticino Yvonne Pesenti, che accoglie le convenute nella rinnovata sede del Centro Migros luganese.

La coordinatrice ricorda quindi che la giornata è all’insegna del tema dell’intergenerazionalità e introduce le relatrici. 

 

Relazioni 

  • Vittoria Cesari Lusso, docente di psicologia delle relazioni, consulente, scrittrice:
    Genitori e nonni, alleati o rivali? (leggi
  • Bruna Martinelli, nonna, contadina, scrittrice, premio Terza età creativa 2006: 
    Le nonne di un tempo (leggi)

 

I progetti di AvaEva 

  • AvaEvaBiodiversità è presentato da Regula Matasci Brüngger. Il gruppo ha realizzato un corso di macrofotografia nella natura. Le partecipanti si sono poi cimentate durante l’estate nell’osservazione fotografica naturalistica e si sono riunite in autunno per visionare i lavori e sentire i consigli della fotografa. Il corso si inserisce in un progetto di rilevamento della biodiversità. Prossimamente è prevista anche una caccia al tesoro per i nipoti, e un esercizio di sopravvivenza di due giorni avvalendosi di ciò che la natura offre.

  • L’arte di vivere e l’arte di morire è illustrato da Romana Camani-Pedrina. Prevede incontri mensili con temi stabiliti di volta in volta secondo le esigenze delle partecipanti, temi che magari preoccupano ma sono quasi tabu persino in famiglia. Per novembre è in programma la visita alla mostra “Arte di vivere e danza macabra” al convento di Kappel.

  • Condivisione fra nonne, di cui parla Margherita Malè Stolz, è un gruppo che si riunisce per parlare di esperienze, problemi, gioie e vissuti delle nonne. Sussiste un forte bisogno di incontrarsi e parlare, ma altrettanto forti reticenze a partecipare effettivamente. Si cercherà comunque di riproporre un simile gruppo magari tematico.

  • Il Caffè narrativo, presentato da Regula Stern, si tiene mensilmente in tedesco ad Ascona ed è stato il primo progetto realizzato sotto il cappello di AvaEva. Le due moderatrici si aspettavano che i temi venissero suggeriti dalle partecipanti, ma ciò è avvenuto solo una volta col tema educazione sessuale e pianificazione famigliare. È stato anche proposto un caffè narrativo in italiano per far conoscere il metodo e con la speranza che una partecipante si offrisse di gestirlo, ma la speranza è stata disattesa.

  • Le Riflessioni al femminile sono presentate da Raquel Galli Zirpoli. Il gruppo, che inizialmente aveva visionato dei film per introdurre la riflessione e approfondire il tema del vissuto della donna nelle varie fasi della vita, ora prende lo spunto da fiabe.

  • Di Abitare e invecchiare parla Daniela Abruzzi. Il gruppo affronta 3 temi: dove abiteremo da vecchie?, cosa c’è in Ticino per i nostri bisogni?, e cosa vogliamo oppure vorremmo? Pensa di lanciare un sondaggio esplorativo per vedere cosa manca e se è possibile proporre qualcosa di diverso. Il gruppo fatica un po’ ad avviarsi perché richiede anche di lavorare.
  • Nipoti e nonni, introdotto da Yvonne Esposito, si occupa dei diritti dei nipoti e dei nonni. Ha preparato un piccolo questionario e chiede alle partecipanti di volerlo compilare e di dare una mano fornendo le loro testimonianze.

  • Camminare insieme, presentato da Verena Singeisen-Schneider, propone gite in montagna e nelle valli ticinesi per riscoprire il mondo che ci circonda e riflettere sul nostro percorso e sul nostro momento personale. Le gite sono mensili (la prossima in novembre nel Gambarogno, con picnic), alla scoperta di nuovi fiori, piante, animali e paesaggi.

  • Gli Incontri luganesi del lunedì, descritti da Anita Testa-Mader, furono avviati per assicurare una continuità al primo convegno del 2013. Vi si discutono temi scelti di volta in volta. Il gruppo vorrebbe poter coinvolgere anche donne più giovani per confrontarsi con le loro riflessioni. Si suddivide in due sottogruppi: uno sta allestendo un resoconto delle discussioni avute, l’altro sta creando un mandala su stoffa.

  • I Nipoti cucinano per le nonne è un progetto presentato da Bice Columberg. Prevede di riunire piccoli gruppi di nipoti che decidono il menu, fanno se possibile la spesa presso i contadini per conoscere l’origine degli alimenti, imbandiscono la tavola e cucinano, magari anche previa raccolta di erbe spontanee. Durante il pranzo i nonni che li accompagnano potranno raccontare cosa e come facevano loro da piccoli.

 

Atelier condotto con il metodo del World Café 

Il World Café permette a un grande numero di persone di dialogare e condividere pensieri. Fu sviluppato negli anni 2000 e viene utilizzato sempre più in vari ambiti.

I partecipanti sono seduti a un tavolo con un referente. Vengono loro poste 3 domande. Ogni risposta è discussa tra le persone al tavolo e annotata con pennarelli colorati sulle tovaglie e i fogli di carta a disposizione. Dopo 15 minuti tutti cambiano tavolo mescolandosi, poi continuano a parlare con i nuovi interlocutori sui 3 temi precedenti. Dopo altri 15 minuti vi è un nuovo cambio di tavolo e un altro rimescolamento di persone.

Solo i referenti rimangono al loro posto e, alla fine, estrapolano da tutti i biglietti e gli scritti le “3 perle” da condividere nel plenum. Il metodo consente di discutere divertendosi nel contempo.

Ecco i 3 temi circoscritti dalle domande e le parole chiave emerse dalle discussioni: parole chiave che talvolta denotano delle capacità trasversali e potrebbero essere catalogate sotto più punti fra quelli seguenti:

  1. Facoltà che agevolano i contatti intergenerazionali:
    il rispetto per noi e per gli altri, l’esser disponibili pur senza essere sempre a disposizione, l’ascolto e l’apertura, la curiosità per altri modi di essere e comportarsi, la tolleranza, l’immedesimazione, l’empatia, il rispetto per le idee altrui, il rispetto e il sostegno anche di fronte agli sbagli, la rinuncia a giudicare, il saper riconoscere che anche i giovani possono insegnarci molto, la capacità di comunicare, semplicità e fluidità. 
  1. Ricchezza delle esperienze di vita come risorsa nella quotidianità:
    la sicurezza interiore, l’armonia e fiducia in sé stesse, l’autostima che aiuta a dire di no, il fatto di aver imparato a sbrigarsela da sole, la conoscenza degli altri, il saper affrontare i conflitti, l’accettazione dei propri limiti, la capacità da concedersi momenti di riposo, il saper imparare dagli altri, il non sentirsi indispensabili, l’intuizione, l’umiltà di adattarsi alle situazioni, la capacità di abbandonare idee e comportamenti che hanno fatto il loro tempo, il saper chiedere e accettare l’aiuto.
  1. Sostegni che aiutano a svolgere i nostri compiti nella famiglia e nella società:
    un lungo lavoro di crescita personale, la consapevolezza delle proprie emozioni, le conoscenze acquisite da sé e grazie agli altri, il sapersi trasformare, l’attenzione alle diversità arricchenti, la tolleranza, la compassione, la consapevolezza di essere accettata, gratificata, amata, riconosciuta e rispettata, la consapevolezza dell’interdipendenza, le amicizie, coraggio e positività, apertura del cuore, la capacità di trasmettere valori.

 

La contastorie

Cristina Galfetti Schneider è una gran lettrice, appassionata di storie che ama condividere. Le storie che racconta sono di autori vari, come lo sono pure quelle che alleggeriscono questa giornata regalando momenti di incanto e magia molto apprezzati. Cristina si dice molto contenta di intervenire al convegno di AvaEva: si sente “come quando preparo dei regali e non vedo l'ora di offrirli per vedere la faccia di chi li scarta!”. Nel corso della giornata interviene a più riprese proponendo racconti legati alla vita delle donne:

  • La vecchia del Ponte Oscuro
  • Storia di Hope e Faith
  • Storia di Nicholas
  • Due contadini e il cambio delle mansioni
  • Enciclopedia della nonna

 

In conclusione…

La giornata si chiude con i ringraziamenti – rivolti alle partecipanti, alle relatrici e alle rappresentanti delle istituzioni – da parte della coordinatrice di AvaEva Norma Bargetzi e della responsabile della GrossmütterRevolution Anette Stade, e con il loro ringraziamento al Percento culturale Migros per il generoso sostegno finanziario.

 

Relazioni Finali

Convegno 2015: Relazione di Bruna Martinelli

Convegno 2015: Relazione di V. Cesari Lusso (pdf)

 

4° Convegno 2016: La tarda libertà

4° Convegno: sintesi

Casa del Popolo, Bellinzona – 20 ottobre 2016

 

Introduzione

Norma Bargetzi, coordinatrice di AvaEva, apre la giornata e trasmette i saluti di Luca Corti, nuovo direttore del Percento culturale Migros Ticino, che scusa la sua assenza per impegni. Quindi passa la parola ad Anette Stade, capoprogetto della GrossmütterRevolution, per il saluto della consorella svizzerotedesca. In seguito spiega lo svolgimento del convegno, presenta il contenuto della mappetta fornita, attirando in particolare l’attenzione sulla bibliografia “nonni” (vedi), e la bibliografia sulle donne anziane (vedi) allestite per noi dalla Biblioteca cantonale di Bellinzona, la quale è presente anche con una bancarella di libri nell’atrio.

 

I progetti di AvaEva

Attivi al momento sono i seguenti progetti:

  • Caffè narrativo (in tedesco): discussioni tematiche, il gruppo è attivo da 3 anni ed è gestito da Regula Stern-Griesser ed Eleni Stäheli
  • Camminare insieme: passeggiate nella natura organizzate da Renata Ferrari
  • Nonni e nipoti, quali diritti?: gruppo di discussione tematico gestito da Raquel Galli Zirpoli
  • L’arte di vivere e l’arte di morire: gruppo di riflessione sugli ultimi anni di vita e la mort, attivo da 2 anni, coordinato da Romana Camani-Pedrina
  • Riflessioni al femminile: animato da Caterina Wolf con Raquel Galli Zirpoli prende lo spunto da film o fiabe per riflettere sulla condizione della donna anziana
  • Incontri luganesi del lunedì: il gruppo è gestito da Anita Testa-Mader (si veda qui sotto: “Donne di AvaEva si raccontano”)
  • Abitare e invecchiare: gestito da Daniela Abruzzi, il gruppo è momentaneamente in pausa

 

Sul tavolo in un angolo della sala sono disponibili i volantini di questi e di altri progetti in cerca di aveeve interessate: un gruppo sul tema dei famigliari curanti, un gruppo di condivisione e discussione per nonne, un gruppo per imparare a scrivere “storie” vissute in prima persona (in tedesco), un progetto di incontri culinari tra nonne/i e nipoti.

  

Tavola rotonda: La tarda libertà

Vi partecipano:

  • Renata Dozio, direttrice del Consultorio familiare dell’associazione Comunità familiare
  • Raquel Galli Zirpoli, membra del gruppo di pianificazione di AvaEva
  • Anna Mattia, consulente e mediatrice familiare
  • Liliana Mornaghini, dr. med., psichiatra e psicoterapeuta,
  • Maria Pagliarani, psicoanalista

 

La conduzione è affidata alla giornalista Mirella de Paris, nota voce radiofonica, la quale ha chiesto preventivamente alle partecipanti di preparare un breve intervento.

Renata Dozio parla delle nuove sfide, ma anche delle nuove risorse delle donne della nostra età. Raquel Galli Zirpoli evoca la felicità dell'essere nonne, il bisogno di bilanciare i propri bisogni con le richieste dei famigliari, la necessità di riconoscere i limiti e saper dire di no. Anna Mattia parla della tarda età, delle libertà e anche del diritto all’ozio che ci conferisce. Liliana Mornaghini invita tutte a esplorare nuove possibilità, ricordandoci che è sempre “meglio tardi che mai”. Maria Pagliarani, molto attenta i bisogni delle giovani madri e della prima infanzia, offre la sua disponibilità a rispondere alle domande delle nonne, vista la sua lunghissima esperienza.

 

Presentazione del quaderno "Donne di AvaEva si raccontano"

Anita Testa-Mader e Sonia Crivelli descrivono l’approccio degli incontri luganesi del lunedì e illustrano i contenuti del documento "Donne di AvaEva si raccontano. Gli incontri luganesi del lunedì", consegnato a tutte le partecipanti (leggi).

 

Consegna del mandala di AvaEva alla Casa delle donna

In sala è appeso un grande mandala colorato, realizzato da un sottogruppo degli Incontri luganesi. Vi si dipanano cerchi concentrici di frasi con le quali il gruppo spera di dar forza e coraggio a tutte le donne che lo leggeranno, come spiega Daniela Panzeri presentandolo (vedi).

Il mandala viene quindi donato all’associazione Consultorio delle donne di Lugano, rappresentato dal presidente avv. Daniele Jörg. Egli ringrazia e descrive brevemente la storia e l’attività del Consultorio, rendendo omaggio alla persona di Sonny Buletti, una delle fondatrici e, fino al pensionamento, una delle figure chiave di questa istituzione di difesa delle donne in Ticino, la quale dispone di due strutture: il consultorio stesso e la casa delle donne.

 

Relazione 

  • Heidi Witzig, storica, scrittrice, membra del matronato della GrossmütterRevolution:
    Il gruppo del Manifesto: inizio, obiettivi, azioni, conquiste (leggi)
    Manifesto della GrossmütterRevolution (leggi)

Ateliers 

  • Atelier : La tarda età
    Raquel Galli Zirpoli dice che il gruppo ha discusso con profitto, definendo il significato della libertà nella tarda età per le partecipanti stesse. Un esercizio arricchente, che ha permesso di parlare della libertà in casa e rispetto ai figli, degli impegni prima della pensione, del poter decidere cosa fare quando e come dopo il pensionamento. Infine il gruppo ha evidenziato la distinzione fra libertà del fare e libertà dell’essere.
  • Atelier: Un manifesto per la Svizzera italiana
    Anita Testa-Mader riferisce di una discussione molto ricca che ha preso lo spunto dalla relazione di Heidi Witzig. Si sono toccati diversi punti, tra cui l’ambivalenza provata riguardo a un manifesto. Quanto ai contenuti, invece, è sentito il tema dell’abitazione per le persone anziane. Ma prima che AvaEva si addentri in temi precisi andrebbero approfondite le specificità del Ticino rispetto ad altri cantoni. Un ulteriore punto riguarda l’opportunità di privilegiare temi un po’ sguarniti: in Ticino esistono tanti enti attivi in campi diversi, ma anche tanti che non si occupano molto di noi donne. E questo potrebbe essere per AvaEva il campo in cui operare. 
  • Atelier: Un piccolo mandala
    Daniela Panzeri ha animato un atelier di riflessione meditativa e racconta che le partecipanti si sono addentrate nello specifico di alcune parole che poi sono state scritte su un piccolo mandala mandala collettivo. E con stupore n’è uscita una storia, il cui testo recita:

 

Mandala di AvaEva 

Sono natura rigenerante e gioiosa

meraviglia, venerazione, gratitudine e gioia

sono ciò che è stato creato

mare, vento, meraviglia

l'amore per l’universo

shanti, condivisione, solidarietà

ammirazione, silenzio, natura, gioia profonda

sentirmi parte di un'entità più grande

acqua arpa e suono

Mandala AvaEva 1 Mandala AvaEva2

 

  • Atelier a tema libero (in tedesco)
    Regula Stern e Verena Singeisen racontano che il gruppo tedescofono si è dapprima chinato sul significato dell’invecchiare in una cultura diversa. Si è poi soffermato su alcune differenze specifiche, sul desiderio di rimanere in Ticino o tornare Oltregottardo, sulle ripercussioni che ciò ha se si vive sole o in coppia. È giunto anche a interrogarsi in merito al desiderio di essere sepolte qui o no. Tutte domande che alle partecipanti vengono spontanee poiché si sentono sempre un po’ ospiti, pur vivendo qui da anni se non da decenni. Un altro tema affrontato è stata la libertà di scelta, magari oggi più o meno ridotta, ma riguardo alla quale si reputa che sia tuttora possibile provare o riprovare a fare tante cose.

 

Intervento musicale 

Il canto è un modo ricco di comunicare e infatti le donne hanno sempre cantato. Così, non da ultimo per coltivare il legame con la giovane generazione AvaEva ha chiesto alle giovani musiciste del

 

  • duo Y.amadas
    segnatamente la cantante Raissa Avilés e la chitarrista Laura Martí, di concludere la giornata con un tocco di poesia. Al termine di un piccolo ma apprezzatissimo recital di canti del mondo che parlano di donne e della loro vita, Laura Martì ha ringraziato le partecipanti al convegno per il grande lavoro che stanno svolgendo per loro, la prossima generazione di donne-nonne.

 

In chiusura…

Il convegno si chiude con i ringraziamenti della coordinatrice Norma Bargetzi, e della capoprogetto della GrossmütterRevolution Anette Stade per tutta la bella energia di cui le partecipanti sono state portatrici durante la giornata e sprigionatasi anche nel canto.

 

 

2° Convegno 2014: AvaEva in cammino

2° Convegno AvaEva

2° Convegno: sintesi

Albergo Pestalozzi, Lugano – 9 ottobre 2014

  

Introduzione

Dopo il benvenuto, la coordinatrice di AvaEva Norma Bargetzi spiega che le riflessioni e lo scambio fra le numerose convenute seguiranno i temi tracciati dalle due relatrici – la filosofa Francesca Rigotti e la psicologa Silvia Vegetti Finzi – e proseguiranno nel pomeriggio negli ateliers di approfondimento. Quindi fornisce varie informazioni pratiche, richiamando inoltre l’attenzione delle partecipanti al tabellone chiamato “Ideario”, dove ognuna potrà annotare idee, aspettative, suggerimenti all’indirizzo di AvaEva.    

Poi è la volta della capoprogetto della GrossmütterRevolution, la consorella di AvaEva nella Svizzera tedesca, Anette Stade che saluta le partecipanti, illustra quanto vien realizzato Oltregottardo, ricorda che il movimento si nutre dell’impegno delle donne e che la GrossmütterRevolution cercherà di sostenere al meglio le loro attività. Esprime pure riconoscimento per il contributo solidale che le donne della generazione delle nonne continuano a fornire alla collettività.

La parola passa infine a Yvonne Pesenti, che nella sua veste di direttrice porta il saluto e gli auguri del Percento culturale Migros Ticino. Spiega quindi la vocazione di questa istituzione, che ha visto allargarsi il suo raggio di attività dalla formazione ai progetti sociali. Il progetto AvaEva rientra in quest’ultimo ambito e la direttrice si dice felice di constatarne la crescita e le specificità che lo contraddistinguono rispetto al modello ripreso dalle consorelle svizzerotedesche.

La coordinatrice riprende il microfono per illustrare i cambiamenti sopraggiunti dall’ultimo convegno. Alcune idee, alcuni progetti sono stati realizzati, altri no, e ricorda che i progetti devono essere autonomi. Si sono anche allacciati molti contatti e ci si avvia verso proficue collaborazioni, ma per questo ci vogliono forze e perciò invita tutte a partecipare attivamente.

 

Relazioni 

  • Francesca Rigotti, docente presso la Facoltà di scienze politiche dell’Università di Göttingen e docente di dottrine e istituzioni politiche alla Facoltà di scienze della comunicazione dell’USI:

De senectute foeminarum – La vecchiaia delle donne (> leggi)

 

  • Silvia Vegetti Finzi, psicologa, psicoterapeuta dell’infanzia e della famiglia, scrittrice, rubrichista de “L’angolo del dialogo” del settimanale Azione:

Camminando sul percorso delle nonne (> leggi), con letture integrative (> leggi)

 

Dibattiti

  • Dibattito: La vecchiaia delle donne
    Nel corso del dibattito con la filosofa Francesca Rigotti si toccano temi inerenti all’atteggiamento degli anziani (chiuso e negativo vs. aperto e positivo), alla saggezza (di cui l’anziano non sempre da prova), all’immagine dell’anziano e, soprattutto, della donna anziana nella società e alla discriminazione di cui è oggetto, nonché all’intergenerazionalità come modalità di convivenza da coltivare maggiormente. 
  • Dibattito: Camminando sul percorso delle nonne
    E’ soppresso per mancanza di tempo. Si invita a porre le domande nell’ambito dell’atelier con la relatrice.

 

Ateliers 

  • Atelier: La vecchiaia delle donne
    Partendo dall’attuale corrente anti-aging – che ci induce a credere di poter evitare la morte – ci si è dette che questa lotta all’invecchiamento cerca di adattare il corpo alla mente, mentre la vecchiaia impone alla mente di adattarsi al corpo (una partecipante ha menzionato il suo stupore di fronte quanto le capita di strano alla sua età; un’altra ha ricordato l’utilità dell’ironia in simili frangenti). Ci si è dette che la vecchiaia radicalizza le condizioni fondamentali della nostra esistenza: fragilità, limiti, perdite, dipendenza. Riconoscerlo è precluso alla gioventù. Ci si è pure dette che la morte evidenzia la limitatezza delle possibilità che abbiamo durante la vita e ci aiuta a distinguere ciò che è importante, imponendoci di compiere delle scelte. Si è accennato anche alla “morte coi formulari”, al bisogno di controllo che abbiamo di fronte all’impotenza, da un lato, e alla volontà o necessità di ottimizzare e velocizzare tutto oggi imperante, dall’altro. Al termine si è ricordato un pensiero di Simone de Beauvoir: una forma essenziale di produttività è vivere la vita come se fosse un’opera d’arte.

 

  • Atelier : Il percorso delle nonne
    Nel gruppo si sono toccati vari temi a ruota. L’importanza del racconto: saper raccontare, saper parlare di sé alle nipoti e ai nipoti; noi siamo l’io narrante, tessiamo legami tra passato e futuro. La reciprocità nel rapporto: la bambina e il bambino per crescere ha bisogno di reciprocità nella relazione, di continuità, che permettono loro di crescere con sicurezza. E la perfezione? È da bandire, mette ansia. La vecchiaia porta sicurezza. Non siamo l’ideale assoluto. Occorre riservare uno spazio per sé. Poi vi è il tema dei conflitti in caso di separazione dei genitori: allora la casa dei nonni diventa il luogo sicuro e il loro ruolo molto importante. Mentre riguardo ai conflitti o disaccordi con i genitori dei nipoti si reputa che occorra saper educare senza interferire nelle loro scelte di fondo. Fra nonna e nonno deve esserci complementarietà. Per terminare si evoca il ruolo simbolico della nonna: è possibile essere nonne non biologiche, occupandosi di bambine e bambini di genitori che non sono figli nostri.

 

  • Atelier a tema libero (in tedesco)
    Il piccolo gruppo ha discusso esprimendo dapprima la propria delusione riguardo alle relazioni ascoltate: ci si aspettava di più sull’invecchiare oggi e sulle donne anziane di oggi, sui vari modi di vivere da donne anziane, non da ultimo anche come pendolari fra Ticino e Svizzera interna. Per queste ultime si è auspicata la formazione di gruppi di viaggio, magari condividendo l’automobile. Si è inoltre parlato della situazione delle donne anziane che vivono sole, rilevando che loro oggi non si sono sentite abbastanza incluse in un ambiente a prevalenza di nonne biologiche. Si è criticata l’insufficiente messa in rete, pur giudicando l’atmosfera del convegno molto positiva e carica di entusiasmo.

 

Mercatino dei progetti

In un angolo della sala sono allestite alcune bancarelle dove le responsabili dei progetti realizzati sotto l’egida di AvaEva forniscono spiegazioni e distribuiscono materiali informativi. I progetti presentati sono: AvaEvaBiodiversità, AvaEva ManiTese, Caffè narrativo (Erzählcafé, in tedesco), Camminando insieme, Carta dei diritti dei nonni, Cucinare assieme (per nonni e nipoti), Gruppo condivisione nonne, Incontri luganesi del lunedì, L’arte di vivere e l’arte di morire, Modi di convivenza: riflessioni sulla famiglia, Le ultime disposizioni (Allerletzes, in tedesco), Riflessioni al femminile, Scrivere le proprie storie (Selbsterlebte Geschichten notieren, in tedesco) 

 

Ideario

Prima di concludere vien data lettura delle varie idee che le partecipanti hanno iscritto nel tabellone murale. Si discute in particolare l’idea di creare gruppi su nonne e medicina, donne anziane e sessualità, o il ruolo di nonna, ipotizzando anche il ricorso a specialiste. Vi sono però voci contrarie, che considerano le donne anziane sufficientemente competenti grazie alla loro esperienza di vita, tanto da non dover rivolgersi alla specialista in un rapporto che finirebbe per essere di dipendenza.

Viene inoltre espresso anche il desiderio di avere dei punti regionali dove riunirsi per discutere, ispirandosi al modello degli Stammtisch (i tavoli dei clienti abituali nei ristoranti svizzerotedeschi).

 

Rappresentazione comico-teatrale

Giunge il momento ludico della giornata. La coordinatrice evoca l’ironia che aiuta ad alleggerire e sdrammatizzare la vita. Qualcuno ha persino scritto che l’ironia è la virtù sovrana delle donne. Infatti permette di guardare con leggerezza le situazioni difficili, può fungere da ponte in momenti conflittuali, è un freno quando si arrischia di cadere nella trappola del perfezionismo. E in questo senso passa la palla a una maestra dell’ironia: l’attrice Stefania Mariani.

 

  • “Non ci sono più le mezze stagioni… ma noi ce la faremo!”, di e con Stefania Mariani
    Nel suo monologo, Stefania Mariani ci propone una panoramica dei vari aspetti dell’essere donna-nonna. Ci ricorda Socrate e il suo distinguo tra creazione maschile e procreazione femminile (quest’ultima di minor valore, come abbiamo sentito in mattinata dalla filosofa Francesca Rigotti). Ci parla di nonne pilastro che sostengono la famiglia; di nonne sandwich fra figli, nipoti e i propri genitori; di nonne equilibriste fra i mille problemi di tutti; e di nonne impiccione capaci di innescare bombe famigliari. Ci mette in guardia dal dire di sì solo perché chinar la testa è più relax che non dire no. Ci dà anche la sua interpretazione della fiaba più famosa. Il suo Cappuccetto rosso è connesso con sé ma sconnesso, il lupo non lo incontra, e va a trovare una nonna che è viva e vegeta, solo un po’ raffreddata, ansiosa di mangiare le frittelle della nuora e di chiacchierare con Cappuccetto. Questi è curioso: si meraviglia delle rughe (le hanno scritte le gioie e i dolori della vita), delle mani nodose (hanno lavorato sodo), dei bei denti (la nonna sa che le sono costati un capitale). Cappuccetto trova bello stare con la nonna perché “puzza calma”, e pensa che la nonna è bella (“se lo dici tu, mi aiuti a crederlo”).

    La bravissima Stefania ha così suscitato riflessioni profonde e provocato frequenti scoppi di ilarità per alcune situazioni che risultavano ben note alle partecipanti. Esse la ringraziano con un lungo e scrosciante applauso per aver saputo interpretare così bene gioie e dolori della loro stagione di vita.

 

In chiusura…

I lavori si concludono con l’invito a iscriversi alla newsletter per conoscere tutte le novità e gli appuntamenti di AvaEva.

E da ultimo, la capoprogetto della GrossmütterRevolution Anette Stade ringrazia con un bel mazzo di fiori il gruppo di pianificazione di AvaEva – composto da Romana Camani, Bice Columberg, Raquel Galli Zirpoli, Margherita Malè Stolz, Regula Stern, Anita Testa – e la coordinatrice Norma Bargetzi. Quest’ultima ringrazia a sua volta le partecipanti e augura loro un buon rientro. Ringrazia pure infine il Percento culturale Migros per il generoso sostegno finanziario.

 

Relazioni Finali 

Convegno 2014: Relazione di Francesca Rigotti

Convegno 2014: Relazione di Silvia Vegetti Finzi

Convegno 2014: Nuovi nonni per nuovi nipoti. La gioia di un incontro

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