Sopra la terra spoglia
la quiete della notte
accende di candidi
e vaporosi pizzi
il giallo dorato
di corolle in fiore.
Là, oltre la siepe
rigogliosa di bacche rosse,
fra pietre taciturne
mormora il ruscello.
"Oh, canto mutevole
che mi sfiori e m'accompagni
culla le incolte erbe
che già sento gemere
al vento d'autunno.
Riaccendi sfumate sembianze,
intrecci di ricordi
nei solchi della memoria.
Dirada la tristezza
nel ciel che trascolora,
mentre la fredda bruma
m' avvolge nel grigiore
di un giorno che muore.
Ed io sarò là
in pacato ascolto
a quel tuo trascinare
di umane vicende,
che da tempo
e nel tempo
prolunghi senza sosta.
Sei vita e morte
e ancora vita,
intreccio ineluttabile
nell'andar delle cose!
Mary Alberti, 2 novembre 2020